Riccardo Chiaroni, si trova presso il centro di prima accoglienza del penitenziario minorile Beccaria, con l’accusa di triplice delitto aggravato dalla premeditazione,
Il 17enne ha sterminato la propria famiglia all’interno del villino in cui, la sera prima, si respirava un’aria diversa, di festeggiamenti per il 51esimo compleanno del padre.
Una strage familiare, quella da lui compiuta, togliendo la vita prima al fratello minore Lorenzo, poi, a ruota, prima alla madre e poi al padre.
Mentre prosegue senza sosta il lavoro degli inquirenti, rimbombano le parole che il giovane, reo confesso, ha pronunciato in corso d’interrogatorio: “Vivevo questo disagio, un’angoscia esistenziale”, ha detto, aggiungendo di non pensare d’arrivare a togliere la vita ai suoi genitori e al fratello.
“Non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo”, ha proseguito. Ora, questo ragazzo che avrebbe dovuto frequentare il quinto anno di liceo, si trova in un penitenziario , con l’accusa di aver commesso una mattanza davvero agghiacciante, consumatasi in sequenza, prima colpendo il fratellino che dormiva, poi i genitori sopraggiunti nella camera.
Ma quale problema ha Riccardo? Vediamolo insieme nel proseguimento del nostro articolo, dal momento che in tanti si chiedono cos’abbia e se sia stato proprio questo a guidare la sua mano nel complimento della strage di Paderno, che continua ad arricchirsi di dettagli agghiaccianti, come avrete modo di leggere.
Si trova presso il Beccaria di Milano, Riccardo Chiaroni, responsabile della strage familiare che ha scosso Paderno Dugnano e tutti noi. In attesa dell’interrogatorio di convalida dell’arresto, che avverrà domani, giovedì 5 settembre, lo studente ha ribadito il suo “disagio” e la” voglia di liberarsi, emanciparsi dalla famiglia”, anche se non ha parlato di episodi specifici che avrebbero causato il “malessere”.
Non si sentiva compreso, Riccardo, che frequentava il liceo scientifico Gadda di Paderno e che a giorni avrebbe iniziato il quinto anno, giocava a pallavolo, usciva con gli amici e il quadro fatto da chi lo conosceva era quello di un ragazzo normale. Nessuno era riuscito a cogliere il suo “disagio”, ma del resto nemmeno Riccardo, a quanto pare, ci riesce, parlando così: “Non so davvero come spiegarlo. Mi sento solo anche in mezzo agli altri”.
Il giovane ha aggiunto: “Non avevo un vero dialogo con nessuno. Era come se nessuno mi comprendesse”. Lo stesso pm, nel corso della conferenza stampa, ha dichiarato che non c’erano segnali di allarme rispetto alla mattanza che poi si è consumata, e che, proprio per il fatto che il 17enn era molto riservato da sempre, anche un suo atteggiamento pensieroso potenza passare inosservato.
La procuratrice ha solo segnalato che Riccardo ascoltasse “musica molto triste” e il debito in matematica che stava provando a recuperare non sembra riconducibile alla strage. Ma qual è il problema di Riccardo Chiaroni?
Parrebbe da ricercarsi in quelli che, scientificamente, si chiamano problemi mentali, definiti anche disturbi psicologici, disturbi psichici o disagi mentali, che influiscono su vari aspetti della vita e possono essere di diversa intensità e tipologia.
Sono gli specialisti gli unici a poter diagnosticare e aiutare la persona che ne soffre, a fronteggiare un problema di questo tipo, analizzando le cause del disagio psicologico.