L'arrivo dell'autunno porta con sé un inevitabile calo delle temperature, facendo svanire i ricordi dell'estate e delle sue calde giornate. Notiamo un abbassamento delle temperature che segna la fine della stagione estiva.
L'importanza di stare all'aperto
L'estate, permettendo di trascorrere più tempo all'aria aperta, ha contribuito a ridurre le malattie trasmissibili, tenendo lontane le persone da ambienti chiusi e più soggetti alla diffusione di patogeni. Questo ha aiutato a mantenere un basso tasso di malattie stagionali.

Con il raffreddarsi del clima, però, si assiste alla ricomparsa di virus che colpiscono principalmente l’apparato respiratorio, tra cui l’influenza stagionale e il Covid, malattie indesiderate ma purtroppo frequenti in questo periodo.
L'influenza e i raffreddori: una costante stagionale
Il freddo favorisce la diffusione di raffreddori e influenza, malattie poco comuni nella stagione calda, anche se quest'anno i casi sono stati leggermente più numerosi rispetto al passato. Tuttavia, si parla sempre di numeri contenuti rispetto all'autunno e all'inverno.
Sappiamo che l'influenza è una malattia curabile, ma nella prossima sezione dell'articolo scopriremo sviluppi inattesi che potrebbero rappresentare una grave minaccia.

Secondo i report internazionali, l'influenza in Australia sta mostrando dati allarmanti questo inverno, che è stato particolarmente freddo. Nell'emisfero sud, dove le stagioni sono invertite rispetto a quelle dell'emisfero nord, si prospetta un incremento dei casi dato anche dalla riduzione delle vaccinazioni anti-influenzali.
Previsioni preoccupanti per la nuova stagione influenzale
Il ceppo B dell'influenza, per cui si registra un basso tasso di vaccinazione, è in arrivo anche da noi. Esperti come Matteo Bassetti sottolineano l'importanza della vaccinazione anche per le persone sane, vista l'alta prevedibilità di contagio.

La prossima stagione influenzale in Italia si preannuncia intensa, con la co-presenza di diversi virus respiratori, inclusi il virus sinciziale e il Sars-CoV-2 del Covid. Sarà presente il ceppo A H1N1, così come il ceppo B Victoria, poco diffuso negli ultimi anni e quindi potenzialmente più pericoloso per un numero maggiore di persone.
Le previsioni indicano i primi casi già in ottobre, con un impatto stimato su una percentuale della popolazione che potrebbe oscillare tra il 15 e il 25%. La stagione si presenta pertanto come particolarmente intensa e pericolosa, specialmente per i soggetti più fragili. Tra i sintomi prevalenti ci sono irritazioni alla gola, febbre alta, mal di testa e senso di debolezza generale. I trattamenti includono farmaci come Tachipirina, da somministrare se la febbre supera i 37-38 gradi.