Una catastrofe ha scosso l'Afghanistan nella notte tra domenica e lunedì. Un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito duramente, con l'epicentro situato a soli 42 chilometri dalla capitale e a una profondità di otto chilometri, causando gravi danni a molte comunità al confine con lo stato vicino. Le prime notizie indicano un tragico bilancio di vittime e feriti, che potrebbe aumentare a migliaia nel corso delle ore.
Le informazioni provenienti dall'agenzia Anadolu, che cita il Ministero dell'Informazione afghano, confermano oltre 600 morti e più di 500 feriti, principalmente nei distretti di Nurgal, Sawkay, Watapur, Manogi e Chapa Dara, nella provincia di Kunar. Le difficoltà di accesso alle zone colpite, complicate dalla geografia montuosa e dai danni alle infrastrutture, rendono gli interventi di soccorso particolarmente complessi.

Anche la provincia di Nangarhar riporta vittime: due bambini sono morti a causa del crollo del tetto della loro casa, con un totale di nove morti e quindici feriti in quella zona. Un funzionario di Kunar ha descritto la situazione come 'terribile', sottolineando l'impossibilità di fornire un conteggio esatto delle vittime a causa delle comunicazioni interrotte.
Il Servizio Geologico degli Stati Uniti ha localizzato l'epicentro principale a 27 chilometri a est di Nangarhar. Le autorità locali e i media statali parlano di almeno 500 morti. Le condizioni metereologiche avverse, con frane e inondazioni, aggravano ulteriormente la situazione, rendendo difficile l'arrivo degli aiuti.

Il Ministero della Salute ha rilasciato una nota poco incoraggiante, menzionando la distruzione completa di tre villaggi e gravi danni ad altri. Si parla di circa 30 persone uccise in un solo villaggio, ma i dati sono ancora incerti. Alcuni feriti sono stati evacuati e si sta lavorando al recupero delle vittime intrappolate sotto le macerie.
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, temendo che questo terremoto possa essere una delle peggiori catastrofi naturali in Afghanistan degli ultimi anni, con un impatto devastante ancora da quantificare completamente.
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