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Allarme West Nile in Italia: aumentano i casi

  • L'Italia è testimone di un preoccupante incremento dei casi di virus West Nile, noto anche come febbre del Nilo occidentale. Questa infezione, prevalentemente trasmessa dalle zanzare del genere Culex, sta mostrando un'insolita crescita nel 2025 rispetto agli anni passati.

    Il virus colpisce in primo luogo gli uccelli selvatici, ma può anche essere trasmesso agli esseri umani e ad altri mammiferi. Sebbene la maggior parte delle infezioni siano asintomatiche o presentino sintomi lievi, in individui vulnerabili può evolvere in condizioni gravi come l'encefalite o la meningite, mettendo a rischio la vita.

    Dalle statistiche dell'Istituto Superiore di Sanità, dall'inizio dell'estate sono stati confermati diversi casi, inclusi decessi dovuti a complicazioni neurologiche. Le autorità sanitarie hanno quindi intensificato il monitoraggio, sia con sorveglianza veterinaria che con il controllo ambientale delle zanzare.

    Le operazioni di disinfestazione sono state rafforzate, specialmente nelle zone urbane e rurali più affette. L'aumento dei casi è stato collegato all'innalzamento delle temperature e ai cambiamenti climatici, che favoriscono la proliferazione delle zanzare.

    La maggiore urbanizzazione e la presenza di acque stagnanti contribuiscono ulteriormente alla diffusione del virus. Le autorità invitano la popolazione a seguire misure preventive efficaci. Intanto, i nuovi casi preoccupano: quali sono le regioni più colpite? Dettagli a seguire.

    In Italia, il numero di contagi continua a crescere. Recentemente, un'anziana di 82 anni è deceduta a Latina. I casi confermati sono raddoppiati, passando da 10 a 20. In Campania, otto nuovi ricoveri, con quattro pazienti in condizioni gravi. In Lazio, la provincia di Latina è la più colpita.

    "La situazione è sotto controllo, ma richiede attenta sorveglianza," ha commentato il governatore Vincenzo De Luca. Il virus, trasmesso dalla zanzara comune notturna (Culex pipiens), non si diffonde da persona a persona. Tuttavia, in rari casi, può essere trasmesso attraverso trasfusioni o trapianti d'organo e, occasionalmente, da madre a feto. Di conseguenza, sono stati implementati test specifici sulle donazioni di sangue provenienti dalle aree a rischio.

    La sintomatologia del West Nile spazia da casi asintomatici a forme lievi con febbre, nausea e dolori muscolari. Tuttavia, meno dell'1% dei contagi può portare a complicanze neurologiche gravi, particolarmente negli anziani e nei soggetti immunodepressi. Il Ministero della Salute ha inviato una circolare per intensificare la sorveglianza a livello nazionale, coinvolgendo anche gli istituti zooprofilattici.

    Gli esperti sottolineano che il numero effettivo di contagi è probabilmente sottostimato a causa del clima caldo-umido e della diffusione tramite uccelli migratori. È attivo anche il Piano nazionale di prevenzione delle arbovirosi, con disinfestazioni e monitoraggi su animali sentinella come uccelli selvatici e cavalli.

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