È bene ricordare che in questi momenti, perché, improvvisamente, ci imbattiamo in uno scenario senza precedenti e complicato, con un enorme potenziale per destabilizzarci emotivamente.
Il Coronavirus ha condensato in un breve periodo di tempo un ampio intervallo affettivo che è molto difficile da gestire. Data quella che potrebbe essere una delle maggiori sfide della nostra vita, è comprensibile che a volte abbiamo voglia di piangere.
Piangi per ciò che ci tocca vicino e lontano. Per quello che è successo e per quello che verrà. Per quelli che non ci sono più. Per quello che abbiamo perso.
Piangi con paura o impotenza, frustrazione, stanchezza o stress. Qualunque sia la ragione, le lacrime ora possono alleviare la tensione psicologica in cui ci troviamo.
Non piangiamo perché siamo deboli, piangiamo perché sentiamo che le lacrime hanno una funzione sociale: ci aiutano a trovare il supporto di cui abbiamo bisogno.
Le lacrime non solo forniscono calma, ma possono anche rafforzarci psicologicamente. Uno studio pubblicato sulla rivista Emotion ha rivelato che "le persone che piangevano erano in grado di sopportare un compito stressante più a lungo e hanno mostrato livelli più bassi di cortisolo dopo aver pianto".
Tuttavia, anche se il pianto ha potere catartico e ci aiuta a liberare la tensione accumulata, potrebbe non essere l'unica strategia per affrontare gli stati affettivi negativi o cadremo in impotenza e depressione.
Quando smettiamo di piangere, di solito troviamo un nuovo equilibrio psicologico e un sentimento di pace intorno a noi, che facilita l'accettazione.
Dobbiamo approfittare di questo momento per vedere le cose che ci interessano da una nuova prospettiva, con una mente più chiara e un cuore libero dalla tristezza. Quindi possiamo sfruttare il pieno potenziale di guarigione delle lacrime.
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