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Nuove rivelazioni nel caso di Chiara Poggi: dettagli e sviluppi

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    Il 11 marzo 2025, la Procura di Pavia ha emesso un nuovo avviso di garanzia a carico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. La decisione è stata presa a seguito della conferma, da parte dei PM e supportata da analisi di laboratorio, che il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi corrisponde a quello di Sempio, nonostante le precedenti decisioni di archiviazione del caso.

    Dal 15 luglio 2025, è stato avviato un incidente probatorio che include l'analisi delle impronte digitali su vari oggetti ritrovati nella casa di Poggi. L'incarico è stato affidato al dattiloscopista Marchigiani, con l'obiettivo di confrontare le impronte trovate con quelle delle persone presenti in casa al momento del delitto.

    Intanto, il profilo genetico maschile (Ignoto 3) isolato da una garza usata durante l'autopsia è stato confermato non essere il risultato di contaminazioni recenti. La perita Denise Albani ha certificato che il DNA non è stato introdotto post-delitto, rendendolo quindi un valido elemento di confronto per Sempio e altri possibili sospettati.

    Il 25 luglio 2025, durante la trasmissione Quarto Grado su Rete 4, condotta da Gianluigi Nuzzi, è stata riportata l'attenzione sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Tra gli ospiti, la presenza del generale Garofano, ora consulente per la difesa di Sempio, ha suscitato grande interesse. Le sue parole hanno lasciato il pubblico senza parole, rivelando dettagli sulle indagini iniziali incentrate sulla ricerca di tracce biologiche maschili.

    Nella stessa puntata, si è discusso dell'impronta 33, trovata sulla scena del crimine e recentemente analizzata per valutarne la compatibilità con Andrea Sempio. Secondo alcuni esperti, la presenza di sudore e sangue sull'impronta suggerirebbe la presenza dell'autore del delitto al momento del fatto. Tuttavia, il generale Garofano ha espressato cautela, sottolineando le numerose variabili che rendono difficile trarre conclusioni definitive.

    Oggi, Garofano minimizza l'importanza delle analisi finora condotte e anticipa che anche i risultati del secondo esame genetico, attualmente in attesa, non dovrebbero discostarsi dalle conclusioni iniziali. Di fronte alle recenti indiscrezioni, il generale ha commentato con fermezza: «Non sono a conoscenza di queste novità».

    Da parte sua, il consulente dei genitori di Chiara ha chiesto di approfondire ulteriormente le tracce trovate, suggerendo che "forse qualcuno teme la verità". Un altro punto di contesa è stata la presunta contaminazione delle prove, in particolare la garza usata per i prelievi, che secondo il genetista Marzio Capra era troppo deteriorata per essere utilizzata già nel 2007.

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