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Garlasco, nuove rivelazioni su Chiara Poggi a 'Quarto Grado'

  • L'ultima puntata di Quarto Grado, andata in onda il 25 luglio 2025, ha sollevato nuove questioni sul già complesso caso Garlasco, attirando l'attenzione su recenti scoperte investigative. Con Gianluigi Nuzzi alla guida, si è discusso in particolare della controversa impronta 33, una traccia di sudore e sangue trovata sulla scena del delitto, che potrebbe essere collegata ad Andrea Sempio, al momento l'unico sospettato.

    Durante il programma, si è acceso un vivace dibattito riguardo l'affidabilità di questa prova. Umberto Brindani ha manifestato dubbi sulla sua validità, affermando che se l'impronta fosse autentica, indicherebbe chiaramente l'assassino. Tuttavia, il generale Luciano Garofano ha evidenziato le limitazioni metodologiche dell'esperimento, criticando la mancanza di solidità scientifica. Anche l'avvocato Angela Taccia, difensore di Sempio, ha criticato fortemente la gestione mediatica della prova, invitando al rispetto delle procedure forensi stabilite.

    Questioni critiche e dibattiti sull'autopsia

    Il clou della discussione si è raggiunto quando si è parlato della simulazione della scena del crimine con un manichino, che ha suscitato le critiche degli avvocati di Alberto Stasi per la mancanza di realismo. In particolare, sono stati messi in dubbio la posizione dei piedi del manichino e la presenza di DNA su una garza contaminata trovata nell'obitorio, senza adeguate protezioni. Il genetista Marzio Capra, intervenuto telefonicamente, ha confermato la presenza di muffa sulla garza, sostenendo che il Ris aveva considerato tutte le variabili.

    Il giornalista Carmelo Abbate ha sollevato dubbi sulla precisione dei verbali di interrogatorio, mentre la giornalista Marina Pugliese ha difeso l'accuratezza delle informazioni riportate. L'attenzione si è poi spostata sulla tempistica della morte di Chiara Poggi, con Brindani che ha sottolineato come ogni nuova prova potrebbe cambiare radicalmente il corso delle indagini.

    Immagini esclusive e nuove ipotesi di contaminazione

    Nella parte finale della puntata, è stato mostrato un servizio esclusivo con immagini inedite dell'obitorio dell'ospedale di Vigevano, dove fu eseguita l'autopsia nel 2007. Le immagini mostravano chiaramente una garza senza protezioni, il che ha rafforzato le ipotesi di contaminazione avanzate dalla difesa di Sempio. Nonostante ciò, non è stata ancora raggiunta una conferma definitiva riguardo a queste nuove prove.

    Contaminazione dei reperti: opinioni degli esperti e reazioni sui social

    Il dibattito ha continuato a concentrarsi sulla possibilità di contaminazione dei reperti, con il professor Alberto Bonsignore, direttore di Medicina legale all'ospedale Gaslini di Genova, che ha spiegato come nelle sale autoptiche si lavori spesso con più postazioni. Questo potrebbe aver favorito l'ingresso di DNA estraneo, forse proveniente da altri corpi. Durante la discussione, quando Abbate ha menzionato il tampone vaginale, Nuzzi ha interrotto il discorso, citando il rispetto per la vittima, nonostante termini simili fossero stati usati precedentemente senza interruzioni, suscitando reazioni sui social network.

    Conclusioni e prospettive dell’indagine sulla morte di Chiara Poggi

    Le controversie sulla gestione dei reperti e sulle tecniche investigative continuano a dominare il caso Garlasco. L'attenzione è ora focalizzata sul profilo genetico “Ignoto 3”, che potrebbe essere decisivo per il futuro delle indagini. Resta da vedere se questa nuova prova sarà sufficiente per fare luce sulla dinamica dell'omicidio di Chiara Poggi, con l'inchiesta ancora aperta tra dubbi e ricerca della verità.

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