Il conflitto militare tra Ucraina e Russia non accenna a mostrare segni di tregua: gli animi restano altissimi e la situazione sul campo di guerra continua a evolversi con il passare dei giorni, senza però lasciare spazio a una seria mediazione in grado di arrivare a un cessate il fuoco quantomeno momentaneo. Il rischio è quello di un conflitto perenne sul territorio, destinato a durare per anni e a cui bisognerebbe abituarsi. Nel frattempo i civili ucraini continuano a essere vittime delle offensive russe. Questo al di là delle smentite di Mosca, che inizialmente aveva assicurato di limitarsi agli obiettivi militari.
L'avvertimento a Zelensky
Nella giornata di ieri Volodymyr Zelensky ha garantito che Kiev è pronta a combattere contro la Federazione Russa "anche per 10 anni" qualora lo scenario dovesse prolungarsi così drasticamente. Il presidente dell'Ucraina - nell'intervista rilasciata alla Cnn - ha ribadito la volontà di non rinunciare assolutamente al proprio territorio, ma allo stesso tempo ha sottolineato la necessità di non chiudere la porta al dialogo. Indicando comunque una condizione: "Se c'è l'opportunità di parlare allora parleremo, ma non sulla base dell'ultimatum russo. Se ne sono capaci, allora siamo pronti".
Appare evidente come il numero delle vittime dipenda anche dalle tempistiche di un eventuale accordo di mediazione: prima ci si alza dal tavolo dei negoziati con un compromesso e meno saranno le probabilità di assistere ancora a immagini terribili. Ma a Zelensky è arrivato un chiaro avvertimento da parte del leader ceceno Ramzan Kadyrov, che ha così replicato alle parole del presidente ucraino che aveva annunciato di essere pronto a combattere 10 anni per difendere l'integrità del suo Paese: "Suvvia, non abbiamo tutto questo tempo. È stupido? Finiremo uno di questi giorni".
L'offensiva va avanti
L'offensiva da parte di Mosca va avanti e, almeno per il momento, mancano spiragli di ottimismo. Le forze russe hanno conquistato Kreminna, centro abitato nella regione orientale di Lugansk. Nelle ultime ore la stazione ferroviaria vicino a Leopoli, nell'Ucraina occidentale, sarebbe stata colpita da una serie di attacchi missilistici russi: il governatore regionale, Maksym Kozytsky, parla di 6 civili rimasti uccisi e altri 8 feriti (tra cui un bambino). Inoltre la ferrovia di Dnipro sarebbe stata distrutta a causa degli attacchi di questa mattina nel distretto di Pavlograd.
Lo Stato Maggiore di Kiev ha denunciato che le truppe russe non solo starebbero ancora cercando di entrare nei confini amministrativi di Kherson, ma che starebbero completando la formazione di un gruppo aggressivo nella zona orientale dell'Ucraina. A stretto giro è attesa una dura operazione offensiva nell'est del Paese. "Vogliono letteralmente eliminare e distruggere il Donbass", ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky. Intanto il quadro nella città di Mariupol è critico: "La situazione umanitaria è drammatica. Mariupol è allo stremo".