Curiosità

Dopo l'uccisione di massa, la stella marina ha una sorprendente evoluzione nella lotta per la sopravvivenza

  • La natura continua ad affascinarci ogni giorno. Nel 2013, una malattia ha decimato milioni di stelle marine della specie Pisaster ochraceus, sulla costa occidentale del Nord America, in quello che era considerato uno degli eventi più estremi della mortalità di massa della vita marina. Le stelle semplicemente hanno perso le gambe o sono cadute a pezzi nel mare.

    A quel tempo, i biologi cercarono di capire perché un virus, che fino ad allora era stato comune nella regione, causasse la tragedia. Tra le cause possibili c'erano l'aumento della temperatura dell'acqua oceanica e la conseguente acidificazione, che avrebbe causato la riproduzione del virus su una scala mai vista prima. Ora, cinque anni dopo la morte i ricercatori riportano il sorprendente ritorno della popolazione di ocnaceo di Pisaster, grazie a un'evoluzione genetica molto rapida (in termini di natura) resistente alla malattia che ha quasi portato la specie all'estinzione.

    Per raggiungere questa conclusione, gli scienziati hanno raccolto campioni di DNA da stelle marine morte nel 2013 e li hanno confrontati con quelli degli attuali individui. Questi risultati indicano che un cambiamento a lungo termine delle specie persisterà attraverso le generazioni future. Il monitoraggio della popolazione genomica, in un momento in cui si verificano malattie marine e mortalità di massa, sarà essenziale per documentare rapidi cambiamenti genetici in risposta a eventi cronici ed estremi.

    Per garantire la sopravvivenza delle specie, è essenziale ridurre le emissioni globali, con più ambizioni negli obiettivi dell'accordo di Parigi, ridurre la pressione sulle foreste, aumentare le aree di protezione ambientale e la connettività tra di esse. Senza questo, la biodiversità è a rischio e anche la nostra qualità della vita. L'incredibile evoluzione delle stelle marine ci fa sperare che alcune specie siano in grado di sopravvivere agli impatti negativi della presenza umana sul pianeta, ma sfortunatamente non tutte possono avere questa capacità.

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