Un afroamericano è stato ucciso da due poliziotti durante un'irruzione nel suo appartamento di Minneapolis, la stessa città del caso Floyd. Le immagini registrate dalle body-cam degli agenti mostrano il loro ingresso in casa al grido "Polizia, perquisizione!" e la scena in cui sparano a sangue freddo a un uomo che si trova sdraiato sotto le coperte. Secondo la versione dei poliziotti, l'uomo, che si chiamava Amir Locke, sembrava armato.
É successo ancora a Minneapolis, sotto l'occhio di una videocamera un uomo di colore apparentemente inerme è stato ucciso per mano delle forze dell'ordine. Non è ancora chiaro se il 22enne fosse finito nell'inchiesta per omicidio su cui gli agenti stavano indagando ma di sicuro non era lui l'obiettivo dell'operazione. “Il signor Locke non figurava nell’ordine d’arresto" - ha spiegato il capo ad interim della polizia di Minneapolis, Amelia Huffman. Nel video, che dura meno di un minuto, si vedono gli agenti entrare in un appartamento e andare incontro al ragazzo che sta guardando la televisione seduto sul divano, completamente avvolto in una coperta fino al capo. Appena Locke prova ad alzarsi gli agenti reagiscono aprendo il fuoco: sparano tre colpi di pistola, due al torace e uno al polso, non lasciandogli scampo. Il ragazzo brandiva un'arma. Secondo i suoi genitori sconvolti e "disgustati" dall'accaduto, "il raid l'avrebbe svegliato da un sonno profondo e, in stato confusionale, l'avrebbe spinto a prendere l'arma da fuoco che possedeva legalmente per proteggersi".
La polizia di Minneapolis si trova di nuovo nella bufera dopo la morte di George Floyd per la quale fu condannato l’ex poliziotto Derek Chauvin. La dinamica dei fatti ricorda la morte di Breonna Taylor, una giovane infermiera uccisa nel Kentucky nel 2020, durante un’irruzione della polizia.