L'Onu ha vietato al suo personale di riferirsi alla crisi in Ucraina come a una "guerra" o "invasione" privilegiando piuttosto parole come "conflitto" o "offensiva militare".
Un appello all'imparzialità nonostante le centinaia di vittime civili e più di un milione di profughi in fuga dagli orrori provocati dall'offensiva di Mosca. Non sfugge la similitudine con la censura che la Russia applica a chiunque usi quelle parole nel suo territorio, stampa in primis.
In una e-mail diretta al personale, il dipartimento delle comunicazioni delle Nazioni Unite ha istruito i dipendenti su come descrivere la situazione in l’indicazione è quella di usare "conflitto" o "offensiva militare" e NON "guerra" o "invasione". Lo riferisce il quotidiano Irish Times.
Allo staff dell'Onu inoltre è stato richiesto di evitare di pubblicare la bandiera ucraina sul web, non solo attraverso i siti e i social ufficiali ma anche con i propri profili personali. La politica di comunicazione è stata spiegata nell’email come un modo per evitare il "rischio per la reputazione" dell'organizzazione.