Cronaca

Ucraina, attacchi a Dnipro e Lutsk: colpito anche un asilo. La Cina: "Siamo molto preoccupati, evitare l'escalation"

  • Nessuna tregua in vista al sedicesimo giorno di guerra. Sono state segnalate esplosioni a Lutsk, nel nord-ovest dell'Ucraina e a soli 100 km dalla Polonia, così come a Dnipro, una città sul fiume Dnepr situata nella parte centro orientale del Paese, dove è stato colpito anche un asilo e una persona è rimasta uccisa. Esplosioni di missili e di cannonate anche a Ivano-Frankovsk. Zelensky accusa Mosca di aver sferrato un attacco su un corridoio umanitario: "È uno Stato terrorista". Putin minaccia le imprese che hanno deciso di chiudere nel suo Paese: "Ci saranno provvedimenti duri".

    Dopo il vertice di Versailles, i leader Ue si dicono pronti a nuove sanzioni e chiede alla Russia di garantire i corridoi umanitari. Il Cremlino, intanto, chiede una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e acconsente al passaggio di una squadra di riparazione ucraina per la rete elettrica danneggiata nell'area della centrale nucleare di Chernobyl. Joe Biden vuole revocare i privilegi commerciali alla Russia. Colpito l'istituto di ricerca nucleare a Kharkiv.

    I media ucraini hanno riferito di esplosioni a Lutsk, nel nord-ovest dell'Ucraina e a soli cento chilometri dalla Polonia, e a Dnipro, città dell'entroterra situata sul fiume Dnepr nella parte centro orientale del Paese. Lo riferisce la Bbc, sottolineando che nei due centri non c'erano stati bombardamenti russi finora. L'attacco a Lutsk ha preso di mira un aeroporto. E ci sono anche notizie che l'attacco russo avrebbe colpito una fabbrica, l'unico luogo in cui è possibile riparare alcuni motori di aerei da combattimento.

    L'istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv, sede di un reattore nucleare sperimentale, è stato colpito in un raid russo. L'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina ha annunciato che la struttura è stata colpita, danneggiando l'esterno e forse numerosi laboratori in tutto l'edificio.

    La Cina si dice "profondamente preoccupata per la situazione in Ucraina e spera che la pace possa tornare il prima possibile". Parlando dopo la sessione annuale del Parlamento, il premier Li Keqiang afferma che "la Cina segue una politica diplomatica pacifica indipendente. È importante sostenere Ucraina e Russia perché superino le differenze. Lavoreremo con la comunità internazionale per evitare l'ulteriore escalation e che la situazione vada del tutto fuori controllo. Sosteniamo una normale cooperazione con tutte le parti sulla base del rispetto reciproco e di relazioni vantaggiose per tutti".

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