Si è tolto la vita a 17 anni dopo essere stato rifiutato per la seconda volta dai genitori naturali. Il ragazzo cinese Liu Xuezhou è stato trovato morto lunedì mattina su una spiaggia di Hainan nel sud della Cina, poche ore dopo aver pubblicato un messaggio in cui spiegava che era stato «abbandonato due volte dai suoi genitori biologici».
La storia del diciassettenne, riporta il Daily Mail, è diventata virale quando Liu ha pubblicato un video il 6 dicembre che annunciava la ricerca della sua famiglia biologica. Un'impresa riuscita inizialmente: aveva ritrovato la coppia che l'aveva messo al mondo. La relazione però ha preo presto una brutta china, i rapporti si erano deteriorati fino a che sua madre lo ha persino bloccato sui social.
Durante la ricerca dei genitori biologici, Liu aveva raccontato in alcuni video postati in rete di essere nato nella provincia di Hebei tra il 2004 e il 2006 e di essere stato dato dai suoi genitori a un'altra famiglia che lo aveva adottato. A quattro anni però i genitori muoiono e Liu rimane con i nonni. Inizia così a sentire il desiderio di conoscere le sue origini e inizia la ricerca che lo porta anche attraverso il test del Dna a rintracciare i genitori biologici che nel frattempo si erano separati. Prima il padre che però si è rifiutato di accoglierlo e poi sua madre. Il ragazzo, e lì sarebbero nati i problemi, avrebbe chiesto un sostegno finanziario. La donna avrebbe risposto che "voleva solo una vita pacifica" e che aveva anche la sua famiglia da mantenere.
Secondo quanto riporta Beijing News i suoi due genitori biologici hanno poi messo insieme i loro soldi per permettergli di andare in vacanza ad Hainan. Dove è stato trovato morto dopo aver inviato via social un ultimo addio nel quale oltre al riferimento al "doppio abbandono" spiegava di essere stato vittima di cattiverie on line.