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Covid e problemi di erezione, Rocco Siffredi: «Io l'ho preso due volte e... »

  • Long Covid, tra i sintomi a lungo termine più inaspettati spunta anche la disfunzione erettile. Secondo uno studio svolto da ricercatori italiani e statunitensi, i problemi di erezione potrebbero colpire la popolazione maschile contagiata dal Covid fino a tre volte in più rispetto a chi non lo ha avuto. Rocco Siffredi, attore, regista e produttore di film hard, che è risultato positivo due volte in poco più di due anni, ne ha parlato con una buona dose di ironia al giornale Leggo.

    Tra i sintomi a lungo termine del Covid, ci mancava solo la disfunzione erettile...

    «Lo dicono gli uomini, vero? È la nuova scusa che si sono inventati per non appagare più le proprie donzelle. Hanno preso il Covid come scusa, ora danno la colpa al Covid (ride, ndr)».

    Lei ha avuto il Covid due volte in poco più di due anni. Ha accusato, a distanza di mesi, qualche sintomo del Long Covid?

    «La prima volta, a ottobre 2020, sono stato positivo 40 giorni. La seconda volta, invece, poco più di due settimane fa. Vi assicuro che ho avuto tutto tranne la problematica della disfunzione erettile a distanza di mesi. La prima volta in cui sono risultato positivo ho accusato praticamente tutti i sintomi della malattia, per fortuna una volta guarito non ho avuto postumi. Non sono un medico, ma forse in alcuni casi gli effetti a lungo termine del Covid sono solo psicologici».

    Lei per caso ha sentito di colleghi attori hard che magari, una volta guariti dal Covid, hanno avuto questo problema?

    «Ho letto una stronzata di una persona che non conosco e che nemmeno voglio nominare, che invece diceva di aver avuto questo problema dopo il vaccino. Ognuno cerca visibilità come può, anche screditando il vaccino. E non mi interessa parlare del vaccino, nel bene o nel male».

    Lei si è vaccinato?

    «Sapevo che me lo avreste chiesto, quindi rispondo a voi di Leggo con la massima sincerità: non ve lo dico (ride, ndr)».

    La sua seconda positività è arrivata nel pieno dell'ondata di Omicron: è stata più leggera della prima?

    «Sì, quasi inesistente e meno grave di un'influenza classica. È durata tre giorni e ho avuto la sfiga di risultare positivo praticamente da asintomatico. Stavo bene, avevo solo un leggero mal di testa, ho preso un aereo per Milano e mi sono sottoposto al tampone, risultato positivo. In quel momento ero stremato dallo stress, ma perché avevo appena finito di girare per una settimana come produttore e regista. C'erano 80 coppie che mi aspettavano in un locale a Milano, abbiamo dovuto rimandare tutto a marzo anche se dopo tre giorni ero già negativo. Recupereremo tutto, sperando di non beccarmi qualcosa di nuovo, altrimenti faccio prima a suicidarmi...».

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