Curiosità

Un cane mi ha aiutato a controllare ansia e depressione. Ecco come

  • Ho iniziato a soffrire di ansia e depressione a quattordici anni, dopo essere stata vittima di bullismo per anni. All’inizio era una situazione altalenante, ma poi l’ansia e la depressione sono diventate una presenza costante nella mia vita. Era come avere continuamente la tosse: sembrava migliorare solo per tornare più forte di prima. Ma diversamente dalla tosse, che ti permette comunque di andare avanti, l’ansia e la depressione ti cadono addosso colpendoti con estrema violenza e la sola idea di uscire dal letto sembra un obiettivo sempre meno raggiungibile. Col tempo, sono diventati sempre più numerosi i giorni che trascorrevo paralizzata da pensieri martellanti, rimpianti per il passato e preoccupazioni per il futuro.

    Ero così intenzionata a trovare una soluzione per superare ansia e depressione che scelsi di studiare la salute mentale dall’università fino al master, per sette anni. Eppure, sentivo ancora di non essere neanche lontanamente vicina alla comprensione del mio problema personale, a come affrontarlo. Mi sentivo sicura quando si trattava di aiutare gli altri, ma ero terribilmente inutile per me stessa. C’era qualcosa che mancava, un pezzo del puzzle che dovevo ancora scoprire.

    Ho provato di tutto: antidepressivi, tè speciali, yoga, vitamine e qualsiasi altra cosa leggessi nei libri e nei consigli dei medici. M’iscrissi in palestra perché sapevo dei benefici dell’esercizio fisico sulla salute mentale. Ma, ogni volta che mi trascinavo in palestra, ne odiavo ogni momento dall’inizio alla fine. Oh, la detesto! Mi trasferii persino a otto ore da casa nella speranza di trovare un nuovo inizio, una nuova me. Ma le cose andarono solo peggio. Mi sentivo confinata e persa in una citta sconosciuta.

    Questa è stata la mia vita per più di dieci anni. Miglioravo, solo per ricaderci di nuovo e ricominciare daccapo. Era una battaglia continua, difficilissima. Nuotavo controcorrente, pensando che nulla avrebbe mai funzionato. Credevo di essere destinata a vivere il resto della mia vita con quella nuvola nera continuamente sospesa sopra la testa, che faceva capolino proprio quando le cose iniziavano ad andare meglio.

    Poi, un giorno, mi imbattei in un articolo: spiegava che i cani sono capaci di aiutare le persone con problemi di salute mentale, come ansia e depressione. Avevo sempre amato i cani. La mia famiglia ne aveva avuti diversi ed erano sempre stati degli amici fantastici. Sì, avrei preso un cane. Decisi di prendere un Welsh Corgi: d’altra parte se era la razza preferita dalla Regina, sarebbe andata benissimo anche a me. Per non parlare di quanto sono carini e divertenti!

    Quando a novembre 2014 portai a casa Buddy, il mio piccolo Corgi, non mi ero resa conto di come mi avrebbe rivoluzionato la vita. In effetti, non accadde subito. Una volta scemato l’entusiasmo per il nuovo cucciolo, l’ansia e la depressione tornarono nuovamente come avevano sempre fatto. Una mattina mi svegliai di nuovo attanagliata da quelle sensazioni così familiari: l’enorme peso sulle spalle, la nausea, il senso di disperazione e di timore. Sapevo che erano tornate a colpire e mi sentivo esaurita. Non volevo scendere dal letto, sembrava impossibile. Mi tirai le coperte fin sopra la testa e, per quel giorno, mi arresi come avevo sempre fatto. È stato allora che mi sono ritrovata faccia a faccia con Buddy.

    Buddy iniziò a saltellarmi intorno, “baciandomi” il visto e informandomi che era ora di uscire. Era come se mi dicesse “Non è il momento di essere triste, il mondo è meraviglioso”. Per la prima volta in vita mia, in un giorno in cui ansia e depressione erano nel pieno della loro violenza, riuscii a scendere dal letto. Indossai stivali, pantaloni da sci, guanti, cappello, sciarpa e cappotto e andai a fare una passeggiata nella neve con il mio nuovo migliore amico. In quel momento, mentre avanzavo a temperature sotto zero, mi resi conto che la mia vita stava cambiando. Ero una persona nuova. Quello era il mio nuovo inizio, il pezzo mancante del puzzle.

    È passato più di un anno e mezzo da allora e non c’è stato giorno in cui io sia stata incapace di scendere dal letto. Non ho più pianto lacrime amare per aver dormito troppo o trascorso le giornate paralizzata dalla paura e dal rimorso. Certo ci sono ancora giorni in cui mi sento triste o ansiosa, ma ma con Buddy al mio fianco ho finalmente capito come domare queste sensazioni, queste emozioni.

    Finalmente ho trovato la risposta alla mia decennale domanda su come controllare ansia e depressione: esercizio fisico, risate e amore.

    Con l’aiuto di un cane ho ottenuto tutte le cose che prima mi sembravano irraggiungibili. Questi tre fattori sono fondamentali perché innescano nel nostro cervello il rilascio di serotonina la sostanza chimica del buonumore. Con livelli di serotonina ogni giorno più elevati, i sintomi di ansia e depressione possono ridursi in maniera significativa.

    Prima di Buddy non ero capace di fare abbastanza esercizio perché non c’era nulla a darmi motivazione, perciò i miei tentativi di cambiare vita con l’attività fisica avevano vita breve. Non ridevo abbastanza perché, da introversa, socializzare non è il mio forte. Non passo molto tempo con gli amici, né svolgo attività divertenti. Ho ricevuto tantissimo amore da familiari e amici, ma non l’amore incondizionato che si può ricevere da un cane. Quel genere di amore che ti accoglie scodinzolando al rientro dopo una lunga giornata di lavoro e cambia ogni cosa.

    Un cane ti sprona ad uscire per fare attività all’aria aperta, anche quando è l’ultima cosa che vorresti fare. Un cane regala risate e gioia con la sua personalità unica e le sue caratteristiche esilaranti, a differenza di qualsiasi altra cosa io abbia mai provato prima (provate a cercare “video divertenti di cani” e capirete di cosa parlo). Infine, un cane ti regala amore incondizionato, un amore che non finisce mai. Se hai queste tre cose, l’ansia e la depressione possono diventare parte del passato come è successo a me.

    Un cane può cambiare radicalmente il modo in cui controlli e gestisci ansia, depressione o più semplicemente la tua salute mentale in generale. Tuttavia, è importante valutare diversi aspetti prima di adottare un cucciolo. Ogni anno migliaia di cani vengono abbandonati nei rifugi soprattutto durante i loro primi anni di vita, perché i proprietari non sono realmente consapevoli del tempo e del denaro che richiedono. Se stai pensando di prendere un cane che ti aiuti a migliorare la tua salute mentale, ci sono alcune cose che dovresti tenere in considerazione:

    1. Ho tempo per un cane? Un amico a quattro zampe richiede tempo e attenzioni per un minimo di due ore al giorno. Un cucciolo ne richiede ancora di più, circa quattro ore al giorno. Non ti senti pronto ad allevare un cucciolo? Valuta l’idea di salvare un cane in cerca di casa. Migliaia di cani hanno bisogno di una famiglia che li accolga.

    2. Quale razza preferisco? Se desideri un cane che ti sproni a fare moto, scegli una razza che richieda un certo livello di esercizio fisico. Ci sono razze canine sedentarie, mentre altre richiedono moltissima attività. Inoltre, a razze diverse corrispondono anche diverse personalità: assicurati di sceglierne una che vada bene per te. Ho scelto un Welsh Corgi perché gli esemplari sono notoriamente buffi e molto amorevoli.

    3. Ho il denaro necessario? Anche se prendere un cane non deve necessariamente essere costoso, è importante assicurarsi di disporre di risorse economiche adeguate alle loro necessità. Questo include tutti gli accessori, gli attrezzi per l’addestramento, cibo, qualche premio e le spese veterinarie.

    Un cane era il pezzo mancante del mio puzzle, quello che mi serviva a capire come gestire ansia e depressione. Potrebbe essere una presenza in grado di cambiarti la vita. Ma non importa quale sia il tuo pezzo mancante. Che tu l’abbia individuato o meno, non smettere mai di sperare che le cose andranno meglio.

    “Anche la notte più buia avrà una fine e il sole sorgerà ancora!”.
    Victor Hugo, I miserabili.

    Questo blog è stato pubblicato su HuffPostUsa ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo

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