Cronaca

Tyre Nichols picchiato a morte da 5 agenti di polizia, il video choc fa scoppiare le proteste negli Stati Uniti

  • Cinque agenti afroamericani fermano e picchiano a morte Tyre Nichols, anche lui afroamericano di 29 anni. Dopo giorni di attesa, le autorità di Memphis hanno diffuso il video choc. Immagini brutali, che rigettano gli Stati Uniti nel caos, provocando proteste e scontri.

    «Voglio solo tornare a casa». Sono state queste le ultime parole di Tyre Nichols, l'afroamericano di 29 anni ucciso a causa di un pestaggio di cinque agenti della polizia di Memphis lo scorso 7 gennaio. È quanto appare nel video di quattro minuti diffuso nelle scorse ore e che mostra Nichols in difficoltà dopo essere stato fermato dagli agenti tanto che ha telefonato alla madre più volte. «Dannazione, non ho fatto niente», dice l'afromericano agli agenti che, come riporta il filmato, lo colpiscono con calci e pugni. Lui morirà per un'emorragia interna tre giorni dopo in ospedale. Il filmato mostra anche come l'uomo non abbia reagito ai poliziotti, ma abbia solo cercato di scappare, salvo poi essere inseguito e preso dagli agenti.

    Proteste sono scoppiate in numerose città degli Stati Uniti a seguito della diffusione dei video sull'uccisione di Tyre Nichols da parte di cinque agenti della polizia a Memphis. Nella città del Tennessee - riferiscono i media locali - i manifestanti hanno bloccato il ponte dell'Interstate 55 che attraversa il fiume Mississippi e porta verso l'Arkansas. A Washington decine di manifestanti si sono radunati a Lafayette Park, vicino a Black Lives Matter Plaza, e in K Street mentre a Boston hanno marciato lungo Tremont Street, creando problemi al traffico cittadino. La Nbc segnala manifestazioni di protesta anche a Sacramento, San Francisco, Atlanta, Asheville, Filadelfia, Providence e Dallas.

    «Come tanti, sono indignato e profondamente addolorato nel vedere l'orribile video del pestaggio che ha provocato la morte di Tyre Nichols. È ancora un altro doloroso promemoria della profonda paura e del trauma, del dolore e dello sfinimento che gli americani di colore sperimentano ogni singolo giorno»: così Joe Biden dopo la diffusione dei video sull'aggressione fatale a Nichols da parte di cinque agenti a Memphis. «Il mio cuore va alla famiglia di Tyre Nichols e agli americani a Memphis e in tutto il paese che stanno soffrendo per questa perdita tremendamente dolorosa. Il filmato che è stato diffuso questa sera lascerà le persone giustamente indignate», ha aggiunto Biden.

    Tyre Nichols era stato fermato dagli agenti il 7 gennaio intorno alle 20.30 locali per presunta guida imprudente. Secondo le iniziali ricostruzioni della polizia, lo stop era stato seguito da uno scontro fra gli agenti e Nichols e dall'arresto del 29enne. Sul posto era stata chiamata un'ambulanza dopo che il ragazzo aveva lamentato difficoltà respiratorie.

    Il 10 gennaio la polizia di Memphis aveva annunciato la morte di Tyre e alcuni giorni dopo, il 15 gennaio, avviato un'indagine interna per fare luce sull'accaduto, arrivando poi a licenziare i cinque agenti il 20 gennaio dopo aver constatato un uso eccessivo della forza. La famiglia di Nichols, assistita da Ben Crump, il legale che ha rappresentato molte vittime afroamericane di violenza da parte della polizia - da Michael Brown a Breonna Taylor passando per George Floyd -, ha chiesto e ottenuto il filmato dell'incidente il 23 gennaio, il giorno prima della diffusione dei risultati preliminari dell'autopsia, dalla quale è emerso che il ragazzo è morto per un'emorragia causata dalle forti percosse. Conclusioni che hanno portato all'accusa di omicidio e all'arresto dei cinque agenti.

    La famiglia di Nichols ha plaudito almeno alla velocità con cui la giustizia si è mossa: «Vogliamo diventi l'esempio», ha detto Crump ricordando i numerosi casi in cui gli afroamericani vittime di violenza eccessiva da parte della polizia hanno dovuto attendere mesi se non anni per vedere gli agenti accusati. In molti degli altri casi, ha sottolineato il legale della famiglia Nichols, gli agenti erano bianchi. Nel caso di Tyre invece sono afroamericani. «Vogliamo uguaglianza e parità» anche nel trattamento degli agenti, ha aggiunto Crump.

    «Contro di lui la polizia ha usato una forza eccessiva e brutale. Sapevano che le loro azioni ne avrebbero causato la morte», ha continuato. Ora quello che è successo sarà mostrato al mondo in un video destinato ad alimentare il dibattito sulla violenza della polizia e a scatenare polemiche e rabbia contro l'ennesimo episodio di furia insensata.

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