Curiosità

Steve Jobs non voleva che i figli usassero la sua tecnologia. Ecco perché...

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  • Steve Jobs non è il solo. Questo approccio protettivo nei confronti dei bambini e del dominio della tecnologia è molto comune tra le personalità che, su quelle stesse tecnologie, hanno costruito la loro fortuna. Dello stesso avviso è infattiChris Anderson, ex direttore del magazine Wired e coofondatore di Robotica 3D, accusato dai figli di essere eccessivamente concentrato sulla tecnologia. Anderson così controbatte: “Conosco i pericoli della tecnologia, li ho vissuti sulla mia pelle e non voglio che accada lo stesso ai miei figli”.

    E ancora Evan Williams, fondatore di Twitter, e sua moglie Sara Williams che hanno circondato i figli di libri e non di tecnologia. Ma da cosa deriva il limite imposto ai bambini nell’uso della tecnologia? Ovviamente dall’età.

    I bambini al di sotto dei 10 anni, infatti, sono particolarmente sensibili alla dipendenza, ed è dunque compito dei genitori controllare che non usino eccessivamente dispositivi mobili durante la settimana. Nel fine settimana, invece, occorre sia posto un limite che vari da 30 minuti a 2 ore al massimo. Per gli adolescenti dai 14 anni in poi, il discorso è differente: si può permettere loro di usare più tempo il pc, a patto che l’uso sia limitato ai compiti di scuola.

    Perché permettere a un bambino di sacrificare tutto il tempo che ha a disposizione davanti allo schermo di un pc, magari girovagando tra i social network, togliendogli la possibilità di scoprire la bellezza che si nasconde dietro alla lettura di un libro, dentro il suono di un pianoforte o nell’espressione di un dono artistico?

    Tramite huffingtonpost

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