Il consumo di olio extra vergine di oliva può prevenire l'evoluzione di varie forme di demenza. È quello che hanno scoperto i ricercatori della Temple University negli Stati Uniti.
Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Aging Cell. Gli scienziati sono giunti alla conclusione dopo aver creato una dieta speciale con olio d'oliva e averlo somministrato a topi adulti, che corrispondono a umani di età compresa tra 30 e 40 anni.
Sei mesi dopo, i roditori avevano il 60% in meno di probabilità di sviluppare taupatie, che sono malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Rispetto ai topi che non hanno ricevuto la dieta, gli animali che hanno consumato l'olio d'oliva hanno fatto meglio sui test di apprendimento e di memoria.
Gli esperti hanno esaminato il tessuto cerebrale e hanno scoperto che coloro che consumavano il prodotto avevano una migliore funzione cerebrale.
Il vantaggio neurologico è arrivato perché c'era una connessione più efficiente nelle regioni in cui passano gli impulsi nervosi, noti come sinapsi. Gli scienziati ritengono che la massima efficienza delle sinapsi fosse dovuta all'aumento del livello di una proteina chiamata complexin-1.
Domenico Praticò, direttore del Centro Alzheimer della Temple University, ha affermato che le ragioni del beneficio dell'olio d'oliva non sono ancora del tutto chiare.
Il nuovo studio può aiutare a comprendere meglio questa relazione. Il prossimo passo nella ricerca sarà quello di nutrire con l'olio d'oliva i ratti più anziani per vedere se, proprio come nei roditori adulti, una dieta ricca di cibo può anche ridurre le possibilità di sviluppare la demenza.
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