Il presidente russo Vladimir Putin si è scusato con il primo ministro israeliano Naftali Bennett per le parole del capo della diplomazia del Cremlino Sergei Lavrov, che in un’intervista al programma Zona Bianca di Rete4 domenica scorsa aveva sostenuto che Hitler avesse origini ebraiche.
I commenti del ministro degli Esteri russo, volti a giustificare la presunta necessità di “denazificare” una nazione, l’Ucraina, che in questo momento è governata da un presidente ebreo, Volodymyr Zelensky, avevano suscitato un putiferio in Israele, spingendo a prendere un’esplicita posizione di condanna anche figure che fino a quel momento avevano evitato di puntare esplicitamente il dito contro Mosca, Bennett in primis.
Gerusalemme infatti tiene a preservare i suoi rapporti con la Russia, dove vivono centinaia di migliaia di ebrei e che controlla lo spazio aereo della vicina Siria – in cui Israele si trova spesso a intervenire in funzione anti-iran ed Hezbollah. Tuttavia, le parole di Lavrov avevano passato quella che per lo Stato ebraico è una linea da non superare, il rispetto per le vittime dello sterminio.