Prima di adottare il nome di Leone, il cardinale Prevost aveva considerato un'alternativa significativa. Questo dettaglio poco conosciuto viene rivelato dal cardinale Fernando Filoni, un distinguo membro della diplomazia vaticana, che ha condiviso alcune perle del conclave con il giornale. Durante le intense discussioni che hanno preceduto l'elezione, Prevost aveva pensato di chiamarsi Agostino, ma alla fine ha scelto il nome di Leone.
Il nome del Papa non è mai un caso ma riflette una missione e un messaggio al mondo. Il nostro attuale Papa Leone XIV ha voluto richiamare due grandi figure della storia ecclesiastica, ambedue chiamati Leone. Il primo, Leone Magno, fu papa durante il V secolo e dimostrò una straordinaria capacità politica e spirituale in un periodo di grandi turbolenze, riuscendo persino a negoziare con Attila per salvare Roma. Il secondo, Leone XIII, è famoso per l'enciclica Rerum Novarum, un documento che ha trattato le questioni di giustizia sociale e lavoro in risposta alla Rivoluzione industriale.
Papa Leone XIV e il richiamo contemporaneo alla Rerum Novarum
Nel suo pontificato, Leone XIV ha dimostrato di voler andare oltre il passato, enfatizzando la dignità umana e la centralità del lavoro come elementi fondamentali della sua missione. L'attenzione alla condizione umana, specialmente in tempi di crisi economica e sociale, sarà uno dei pilastri del suo mandato. Cardinale Filoni, parlando dei primi giorni di pontificato, ha elogiato l'approccio umano e caloroso di Papa Leone, evidenziando la sua capacità di ascolto e di comunicazione empatica.
L'impatto del nome scelto dal Papa e la direzione che intende imprimere al suo pontificato sono chiari. La scelta di Leone come nome pontificale non è solamente un tributo alla storia, ma un manifesto di principi solidi rivolti al futuro.