Il Papa riflette sulla guerra in Ucraina mostrando tutta la sua preoccupazione. "Dopo le due tragiche guerre mondiali sembrava che il mondo avesse imparato a incamminarsi progressivamente verso il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale, di varie forme di cooperazione. Ma purtroppo la storia mostra segni di regressione. Non solo s'intensificano conflitti anacronistici ma riemergono nazionalismi chiusi, esasperati, aggressivi e nuove guerre di dominio che colpiscono civili, anziani, bambini e malati e provocano distruzione ovunque. I numerosi conflitti armati preoccupano seriamente. Ho detto che era una terza guerra mondiale 'a pezzi', oggi possiamo dire 'totale'", afferma il Pontefice.
"Resta il pericolo della guerra atomica, avrebbe già dovuto essere scongiurato" - "I rischi per le persone e per il pianeta sono sempre maggiori. San Giovanni Paolo II ringraziò Dio perché, per intercessione di Maria, il mondo era stato preservato dalla guerra atomica. Purtroppo dobbiamo continuare a pregare per questo pericolo, che già da tempo avrebbe dovuto essere scongiurato", ha detto Francesco ricevendo in udienza i partecipanti alla Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, riunita in Vaticano sul tema "Scienza di base per lo sviluppo umano, la pace e la salute planetaria".
Secondo il Pontefice, "è necessario mobilitare tutte le conoscenze basate sulla scienza e sull'esperienza per superare la miseria, la povertà, le nuove schiavitù, e per evitare le guerre". "Rifiutando alcune ricerche, inevitabilmente destinate, in circostanze storiche concrete, a fini di morte, gli scienziati di tutto il mondo possono unirsi in una comune disponibilità a disarmare la scienza e formare una forza per la pace", ha proseguito.
"Nel nome di Dio, che ha creato tutti gli esseri umani per un comune destino di felicità, siamo chiamati oggi a testimoniare la nostra essenza fraterna di libertà, giustizia, dialogo, incontro reciproco, amore e pace, evitando di alimentare odio, risentimento, divisione, violenza e guerra", ha aggiunto il Papa. "Nel nome del Dio che ci ha donato il pianeta per salvaguardarlo e svilupparlo, oggi siamo chiamati alla conversione ecologica per salvare la casa comune e la nostra vita insieme a quella delle generazioni future, invece di aumentare le disuguaglianze, lo sfruttamento e la distruzione", ha concluso, incoraggiando gli Accademici "a continuare a lavorare per la verità, la libertà, il dialogo, la giustizia e la pace. Oggi più che mai la Chiesa cattolica è alleata degli scienziati che seguono questa ispirazione, e lo è anche grazie a voi!".