Cronaca

Palmi, bimbo aggredito a pugni e morsi mentre è all'asilo. «Dov'erano le maestre?»

  • Continua a tenere banco il caso del bambino di poco meno di due anni finito in ospedale dopo che «alcuni compagni di asilo lo hanno preso a pugni e graffi». Così almeno era riportato nel post di sfogo della madre affidato ai social con tanto di materiale fotografico a supporto dell’accaduto. «Dov’erano le maestre mentre accadeva tutto questo?» Si chiedono i diversi utenti che hanno condiviso la storia.

    «Non voglio ragioni, ne colpe», scrive la donna sui social. «Non voglio accusare né essere additata! Non voglio strumentalizzare ciò che è accaduto ma voglio solo la verità, che tutt’oggi disconosco! È vero gli incidenti possono capitare ovunque, ma mio figlio per essere ridotto cosi non è passato sicuramente un minuto. Vorrei solo alcune risposte! E sono quelle che mi logorano!» Secondo quanto riferito dalle maestre alla donna, il fatto sarebbe avvenuto durante circa un minuto di assenza delle stesse. Ma qualcosa pare non tornare nella ricostruzione dei fatti. «Dov’erano le maestre i tutori mentre lui gridava e chiedeva aiuto?», si chiede allora la madre del piccolo. «Perché non siamo stati chiamati? Perché non sono stati chiamati i soccorsi? Perché? Mai e poi mai vorrei che nessun bimbo e nessun genitore si trovasse nella mia situazione! Ma basta dire che mio figlio ha avuto solo due morsi e due graffietti! Basta dire che queste cose possono capitare! Eh no, mi spiace non possono ne devono succedere! Perché un conto è un morso, che avviene in maniera imprevedibile, un graffio, uno spintone, ma non questo! Mai e poi mai permettetevi di dire che io sono pazza, che io esagero! Perché davvero vedrete la mia ira!»

    Il titolare dell’asilo di Palmi insieme alle tre operatrici in servizio sarebbero stati denunciati con le accuse di “favoreggiamento personale” per il primo e “abbandono di minore” per le altre. Si attende ora che la ricostruzione della dinamica da parte della Polizia di Stato che dovrebbe aver acquisito anche i filmati della videosorveglianza. Dato sospetto, come riportato dagli stessi inquirenti, quello secondo cui il titolare aveva cancellato la memoria dal sistema di videosorveglianza e scaricato le immagini su una memoria esterna. Agli operatori ne sarebbe stata consegnata solo una parte, che ha comunque permesso di ricostruire la dinamica dell’aggressione avvenuta durante il riposo pomeridiano svoltosi per oltre 40 minuti senza vigilanza.

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