Una rivelazione choc è stata fatta dal vicebrigadiere dei carabinieri Luigi Giobbe al processo per la morte della 18enne Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel giugno del 2001. Il militare è stato chiamato a deporre in udienza per aver analizzato i file di immagini presenti nella memoria del telefonino sequestrato all'ex maresciallo Franco Mottola, accusato dell’omicidio della Mollicone e di averne poi nascosto il cadavere. Adesso l’ex comandante della caserma di Arce è finito sotto indagine anche per il reato di pedopornografia.
Il procedimento, che è stato avviato dalla procura di Napoli dato che Teano, il comune di cui è originario Mottola, si trova in Campania, è ancora in corso. Durante le indagini per fare chiarezza sulla morte della studentessa della provincia di Frosinone, sul telefono di Mottola sono state trovate delle immagini ritenute dalla procura a sfondo pedopornografico. La rivelazione è stata fatta durante il processo davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino. Il vice brigadiere ha reso noto che sul telefono del maresciallo sono state rinvenute delle immagini sia pedopornografiche che riguardanti violenze su donne. È quindi emerso che Mottola è indagato dalla Procura di Napoli. Secondo il pm Maria Beatrice Siravo l’uomo, che avrebbe dovuto indagare sull’omicidio della studentessa, sarebbe invece uno dei responsabili della sua morte, avvenuta nella caserma da lui comandata. Mottola avrebbe anche nascosto il corpo della vittima in un bosco e depistato le indagini.
Sul cellulare, oltre a una decina di immagini di natura sessuale e a otto a sfondo pedopornografico, sarebbero state trovate anche immagini di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa nel 2010 a Brembate di Sopra, nella provincia di Bergamo, e un video in cui si vede un uomo colpire con la mano destra una donna alla testa. Su più di 30mila immagini visionate dalla memoria del cellulare di Mottola, il tecnico dell'Arma ha riferito di averne trovate dieci di interesse investigativo.