Le spiagge, luoghi di divertimento e relax, possono nascondere pericoli insospettabili come dimostrano due recenti incidenti. Pochi giorni fa, un altro giovane è stato coinvolto in un incidente simile a quello che ha tragicamente coinvolto Riccardo Boni, il diciassettenne deceduto dopo essere rimasto intrappolato in una buca di sabbia mentre giocava.
Riccardo stava scavando una buca insieme ai suoi fratelli minori, quando improvvisamente la sabbia ha ceduto, seppellendolo. Nonostante la presenza dei genitori, il ragazzo non è stato salvato in tempo. Questo evento ha suscitato un'ampia discussione sui rischi spesso sottovalutati delle attività balneari.
Recentemente, un evento simile ha coinvolto un altro giovane sulla spiaggia di Montalto di Castro. I bagnini hanno notato il ragazzo in una buca profonda e sono intervenuti tempestivamente, evitando un esito potenzialmente fatale. Hanno fatto uscire il giovane dalla buca, che avrebbe potuto essere sommersa da un'onda, e hanno segnalato il pericolo ai vigili urbani.
Cristian Di Santo, presidente di Life Guard, ha sottolineato l'importanza della prevenzione e della consapevolezza dei pericoli. Ha raccomandato di limitare la profondità delle buche alla altezza delle ginocchia di un bambino e di chiuderle dopo l'uso per evitare incidenti.
Di Santo ha enfatizzato che, nonostante scavare buche non sia un reato, può diventare molto pericoloso se non gestito correttamente. Ha concluso evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte di tutti gli utenti della spiaggia per prevenire tragedie simili a quella di Riccardo.
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