Non ci sono ancora certezze, un’inchiesta internazionale è in corso e per ora si naviga nel campo delle ipotesi. Ma i casi di epatite acuta nei bambini che stanno aumentando in Europa, secondo alcuni scienziati britannici, potrebbero - condizionale d’obbligo - essere legati al Covid, o addirittura ai lockdown degli ultimi due anni.
Una cosa pare certa. I recenti, gravi casi di epatite nei bambini, che nel Regno Unito oggi hanno superato il centinaio (108) e in Italia al momento sembrano essere almeno quattro, "non sono usuali” per gli esperti britannici. Al momento non sembrano legati a virus dell’epatite già in circolazione. Tra gli studiosi oltremanica sta crescendo tuttavia la convinzione che siano causati da adenovirus, un tipico virus che provoca il raffreddore che però può causare problemi più gravi, soprattutto gastrointestinali, nei più piccoli.
Ora, secondo “The I” (una nuova versione dell’Independent), è possibile che la scarsissima esposizione della popolazione, e in questo caso dei bambini, ai virus comuni durante i lockdown e gli ultimi due anni di restrizioni anti Coronavirus, abbiano fatto sì che i più piccoli nel frattempo possano aver sviluppato basse difese immunitarie. Difese probabilmente insufficienti per affrontare la riapertura della società e la nuova circolazione di molti virus, limitata sensibilmente nel 2020 e 2021 nel mondo. Secondo questa ipotesi e in tale scenario, l’esposizione meno protetta all’adenovirus potrebbe essere stata una causa primaria per l’esplosione di casi di epatite acuta nei bambini, per cui sinora almeno uno su dieci ha avuto bisogno di un trapianto per sopravvivere.