Edward Luttwak, politologo romeno naturalizzato statunitense, durante Quarta Repubblica su Rete 4 si è espresso riguardo il conflitto in Ucraina. Senza mezzi termini ha affermato: "Questa è una guerra iniziata contro il consiglio dell'intelligence russa". Ciò significa che Vladimir Putin avrebbe agito e preso decisioni senza essere appoggiato dai servizi segreti del Paese.
Un modus operandi a dir poco rischioso ma che non ha fermato il leader del Cremlino. Secondo un rapporto trapelato dal servizio di sicurezza russo e arrivato nelle mani di un attivista per i diritti umani, Vladimir Osechkin, e successivamente pubblicato dal Times, questa guerra è stata definita un "fallimento totale". I soldati uccisi dovrebbero superare le 10mila unità, nonostante ne siano stati dichiarati solamente 498. E soprattutto, i vertici militari avrebbero "perso i contatti con le principali divisioni". Questo per aver agito "intuitivamente" e "in base all'emozione". Luttwak in merito alla crisi e alle difficoltà che sta vivendo l'esercito russo per portare a termine i suoi obiettivi bellici ha detto: "Non riescono a uscirne, per uscirne avrebbero bisogno di 700mila soldati". E aggiunge: "I russi adesso hanno un problema di accesso e in più quando entrano nelle città le tecnologie sono annullate dal terreno". Un altro fattore da non sottovalutare per il politolo è che migliaia di persone sono rimaste senza corrente elettrica a causa dei bombardamenti. "Se perdi elettricità, tu perdi la città", ha spiegato Luttwak.
Tra gli ospiti della puntata era presente anche il presidente del Comitato militare Ue, il generale Claudio Graziano, il quale ha detto di non essere minimamente ottimista in merito alle prossime mosse di Putin. "Penso che quella che è stata lanciata del nucleare è una propaganda di minaccia e di terrore, siamo di fronte a una potenziale escalation", spiega il generale. Tutto questo perché, secondo lui, Putin ha come obiettivo il ricreare un'influenza russa nel mondo. Per questo ha concluso spiegando di essere preoccupato per quanto potrebbe accadere nei Balcani.
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