Una tragica notizia ha scosso il mondo del giornalismo in Italia, lasciando i colleghi e il pubblico attoniti. Il 11 aprile, la Rai ha comunicato in diretta televisiva la morte improvvisa di Giuseppe, un elemento iconico del Giornale Radio Rai. Quest'annuncio ha pervaso gli studi di grande commozione, con i conduttori visibilmente commossi e in lacrime durante la trasmissione.

Addio a Giuseppe Carrisi, pilastro del Giornale Radio
Giuseppe Carrisi, noto per la sua voce distintiva e come caporedattore delle prime edizioni del GR3, ci ha lasciato, creando un vuoto immenso sia in redazione sia tra l'audience fedele. La RAI, durante le sue edizioni giornaliere, ha confermato la notizia della sua scomparsa che è stata in seguito ribadita anche da un comunicato di UsigRai, descrivendolo come 'un collega di grande attenzione, gentilezza e umanità'.

Le lacrime in diretta
Quella del 11 aprile è stata un'edizione straziante: i giornalisti Danilo Tolardo e Maria Rosaria Villivà, pur tra le difficoltà emotive, hanno raccontato l'enorme perdita umana e professionale che la scomparsa di Carrisi rappresenta, elogiandone il carattere riservato e generoso. Il team del Giornale Radio ha espresso la propria vicinanza alla moglie di Carrisi, Simona, e ai suoi figli, Alessandro e Leonardo.

Una vita dedicata al giornalismo
Oltre a essere una voce storica della Rai, la carriera di Carrisi si è estesa fino alla redazione Esteri e al Gr Parlamento, tra gli altri incarichi. Dedicatosi anche alla scrittura e alla realizzazione di documentari, Carrisi ha lasciato un'impronta significativa con opere come 'Kalami va alla guerra' e 'Kidogò, un bambino soldato', mettendo in luce realtà drammatiche e spesso trascurate dai riflettori mediatici.
Tra i suoi lavori di rilievo si includono anche i documentari 'Voci dal buio' e 'Zarema e le altre', e i libri come il saggio 'Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato', riconosciuto con il Premio Fregene per la saggistica.
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