Il tragico evento che ha visto la prematura scomparsa di Riccardo Boni, il giovane di 17 anni morto il 10 luglio durante una vacanza in spiaggia a Montalto di Castro, continua a generare domande e dubbi. Riccardo stava trascorrendo del tempo libero con i suoi fratelli minori, intenti a scavare una buca nella sabbia per costruire un tunnel, quando la struttura è crollata improvvisamente, seppellendolo.
Nonostante gli sforzi immediati dei bagnanti per salvarlo e l'intervento dei soccorritori del 118, ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano. La Procura di Civitavecchia ha aperto un'indagine per fare luce sulla dinamica dell'incidente, dato che episodi simili sono già accaduti in passato, con esiti altrettanto tragici.
Recentemente, la notizia ha colpito la comunità di Roma, la città di origine di Riccardo, e quella di Montalto. Nel frattempo, le indagini hanno preso una svolta inaspettata con l'iscrizione nel registro degli indagati del padre di Riccardo, che è stato informato del provvedimento mentre si trovava al campeggio. L'uomo, visibilmente sconvolto, ha espresso la sua incredulità e la volontà di cooperare per scoprire la verità dietro la tragica morte del figlio.
Il confronto tra il padre e il procuratore capo di Civitavecchia, Alberto Liguori, si preannuncia carico di emozioni. Liguori ha dichiarato di voler prima di tutto offrire il suo sostegno al padre, affranto dal dolore, ma anche di dovergli spiegare le ragioni tecniche dietro la sua iscrizione agli atti investigativi, necessaria per un'indagine approfondita, che include anche l'autopsia del ragazzo.
Le autorità stanno cercando di comprendere se la causa della morte sia stata un malore improvviso o il crollo della sabbia, valutando anche l'influenza del caldo e della fatica fisica. Intanto, la famiglia cerca di mantenere la privacy, proteggendo i figli più piccoli dal clamore mediatico che ha già invaso i social network, dove non mancano commenti spesso ingenerosi.
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