Questa frase del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer offre una potente opportunità di riflessione.
Fin dall'inizio della nostra vita sulla terra, ci siamo sentiti come le specie dominanti e abbiamo sottoposto gli animali alle situazioni più crudeli senza alcuna empatia. Naturalmente, lo facciamo spesso per via dell'istinto, della sopravvivenza, ma non possiamo negare che nel corso degli anni queste caratteristiche siano diventate in qualche modo parte di ciò che siamo e abbiano influenzato i nostri comportamenti.
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Nemmeno gli animali domestici considerati animali domestici che ci accompagnano per tutta la vita, come cani e gatti, sfuggono incolumi alla malvagità e all'egoismo di molte persone.
Oggi ci sono vari organi per proteggere gli animali dalla crudeltà umana, e questo dimostra quanto complichiamo la vita di questi esseri, che vogliono solo esistere, proprio come noi, e sono nostri compagni di viaggio.