La notizia dell'accordo raggiunto tra un uomo indiano e le due sue mogli sta facendo parlare molto i media del Paese. In India, infatti, la bigamia è reato. Ma l'ingegnere informatico è riuscito a farla franca sposandosi due volte, nascondendo l'esistenza dell'una all'altra. Adesso però dovrà stare molto attento a non sgarrare per evitare di essere denunciato dalle due donne.
L'uomo dividerà il suo tempo, i due appartamenti che possiede, e lo stipendio, tra le due mogli, che gli hanno entrambe dato un figlio. Questo l'accordo pattuito dai tre, con una netta divisione anche dei giorni in cui l'uomo vivrà con una famiglia e l'altra. Da lunedì a mercoledì vivrà con una donna e il suo bambino, dal giovedì al sabato con l'altra e l'altro figlio. La domenica, invece, sarà «single», senza alcun obbligo nei confronti delle donne. Ma occhio a non sbagliare nemmeno una mossa. Nel caso in cui, infatti, l'uomo infrangesse solo una delle regole imposte, la prima moglie è pronta a portarlo in tribunale. Ma in molti si sono chiesti come sia stato possibile che l'uomo abbia potuto sposare due mogli, senza incorrere nel reato di bigamia.
L'accordo è stato ratificato da un mediatore del tribunale di famiglia di Gwalior, l'avvocato Harish Dewan, che ha precisato di averlo accettato perché, anche se in India la bigamia è vietata dalla legge, l'uomo non è stato denunciato per questo reato. Il motivo? La prima moglie, sposata nel 2018, lavorava nella stessa azienda del marito, a Gurgaon, vicino a Delhi: dopo due anni assieme, incinta di pochi mesi, allo scoppio della pandemia nel 2020 è tornata a vivere dai genitori a Gwalior, dove il marito non l'ha mai più raggiunta. L'uomo, così, non ha perso tempo e ha sposato un'altra collega, anch'essa rimasta incinta. Una nuova relazione che la prima moglie ha scoperto all'inizio di quest'anno, quando alla fine è andata a cercare il marito, ormai priva di notizie. Ma i tre sono giunti all'accordo sorprendente.
Nessuna sfuriata da parte della donna. Dopo la sorpresa iniziale, infatti, i tre si sono seduti a un tavolo a parlare e dopo poche settimane sono giunti all'accordo lampo. «Non posso obiettare nulla», ha dichiarato il mediatore. «Il mio compito è di risolvere armonicamente le controversie. La prima moglie voleva garanzie sul mantenimento del figlio e non voleva mandare il marito a processo; l'altra non voleva rinunciare al compagno e ha preferito la soluzione salomonica».