Nonostante le vittorie consecutive a Wimbledon, Jannik Sinner si trova nuovamente al centro dell'attenzione durante le conferenze stampa a causa delle persistenti domande sul doping. La sua integrità è stata confermata in più occasioni, tuttavia l'argomento continua a emergere. Dopo il suo ultimo match vinto contro Vukic, un giornalista ha sollevato la questione delle spese legali necessarie per affrontare enti come ITIA e WADA.
In risposta, l'atleta altoatesino non ha esitato a condividere la sua posizione privilegiata: "Sono in una situazione che mi permette di assumere un avvocato competente, grazie ai fondi che ho a disposizione, che altri potrebbero non avere", ha dichiarato, suscitando grande attenzione per il suo tono diretto e privo di diplomazia.
La sua onestà si è manifestata anche nel discutere il processo legale, spiegando che, nonostante la sua difesa potenziata da professionisti qualificati, il procedimento seguito è stato lo stesso per tutti. "Forse la mia difesa è stata più efficace perché ho potuto permettermi di circondarmi di persone competenti, ma il processo e la velocità con cui è stato gestito sono stati uguali per tutti", ha precisato Sinner.
Il tennista ha poi esteso il discorso ai colleghi meno fortunati economicamente, esprimendo la sua empatia e disponibilità ad aiutare: "Se posso fare qualcosa per aiutare, lo faccio. Se mi fosse capitato a 18 anni, non avrei avuto i mezzi per difendermi e mi sarei trovato nella stessa situazione di molti giovani atleti oggi", ha affermato, mostrando una sensibilità verso chi potrebbe affrontare simili sfide in futuro.
Infine, ha fatto un paragone tra la gestione delle risorse nel tennis e nelle questioni legali, sottolineando che, come nel tennis, chi dispone di migliori risorse ha un vantaggio: "È lo stesso nei tornei, i migliori giocatori hanno team completi. Io ho due allenatori, e anche se qui non ho il fisioterapista e il preparatore atletico, puoi costruire una squadra competente in entrambi i campi", ha concluso, accettando la realtà di disparità sia nello sport che nelle battaglie legali.