Cronaca

Invisibile al nemico, può trasportare testate nucleari: il missile ipersonico Kinzhal

  • È una delle armi segrete russe di ultima generazione il missile ipersonico Kinzhal, utilizzato per la prima volta nel conflitto ucraino per distruggere un deposito di munizioni sotterraneo nell’ovest del Paese. Si tratta di un particolare tipo di missile in grado di raggiungere velocità elevate e di evitare così la contraerea avversaria.

    La scala ipersonica

    I missili ipersonici, più veloci dei supersonici perché in grado di superare di almeno cinque volte la velocità del suono (detta Mach 1), rappresentano una delle aree di maggior sviluppo dell’industria bellica.

    Sono, infatti, manovrabili e precisi come i missili da crociera, ma dotati della velocità e della grande capacità distruttiva dei missili balistici.

    Sviluppato negli anni 2010 e lanciato in via sperimentale per la prima volta nel 2018, il Kinzhal è stato progettato per colpire portaerei ed incrociatori, ma è evidentemente efficace anche per obiettivi terrestri. Tra i punti di forza dell’arma c’è l’alta velocità che può raggiungere, stimata in prossimità del bersaglio tra 10.620 e 12.250 km/h (Mach 10), con la possibilità di compiere manovre evasive che consentono di eludere la controffensiva.

    Lungo circa nove metri con un diametro di un metro, ha una gittata massima tra i 1.500 e i 2.000 chilometri. Ha un peso di lancio di circa 4.300 chili e può disporre di differenti tipi di testata: convenzionale, termonucleare e termobarica. «Il suo ruolo nella deterrenza non nucleare è nelle prime fasi di una escalation. Tutttavia è inteso primariamente come arma nucleare», si legge in un recente articolo del Center for Strategic and International Studies.

    La flotta di Mig russi modificati per trasportarli

    Questa tipologia di missile può essere aviotrasportata da Mig appositamente modificati. La Russia ha annunciato nel dicembre 2021 di aver dislocato la prima flotta di Mig equipaggiati con missili Kinzhal nell’aeroporto di Akhtubinsk, nel sud del Paese, con lo scopo di proteggere l’area del Mar Nero.

    L’ultima frontiera degli armamenti

    Oggi esistono missili in grado di superare anche la velocità Mach 20, grazie allo sviluppo di nuovi materiali che resistono alle altissime temperature raggiunte durante il volo. Russia e Cina, ma anche la Corea del Nord, stanno spingendo sul loro sviluppo per eludere i sistemi antimissile di ultima generazione realizzati dagli Stati Uniti e ripristinare l’equilibrio nella deterrenza nucleare.

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