Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma e ora consulente della procura di Genova, ha recentemente rilasciato dichiarazioni in merito al caso Garlasco, che lo vide coinvolto nelle prime fasi di indagine. Attualmente, Garofano è consulente nel caso del "delitto del trapano", riguardante l'omicidio di Maria Luigia Borrelli del 1995. Durante un'udienza a Genova, ha commentato gli esiti delle nuove analisi genetiche relative al caso di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007.
Le analisi hanno riguardato reperti precedentemente non esaminati, ma non hanno rivelato tracce di DNA estraneo, né nei resti di colazione né nei rifiuti della casa della vittima, chiudendo quindi la porta a nuove piste investigative.

La sorpresa di Garofano sulla divulgazione dei dati
Garofano ha espresso sorpresa per la rapida divulgazione dei risultati delle analisi, sottolineando la sensibilità e la potenza del DNA che conferma situazioni già note agli investigatori. Ha ricordato che i risultati, sebbene confermino scenari prevedibili, devono essere ancora completati.
Per quanto riguarda Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Garofano ha chiarito che non c'erano mai state reali sospette su di lui riguardo il rilascio di DNA, attribuendo eventuali tracce a semplice contaminazione.

Garofano ha anche commentato la mancata analisi dei reperti all'epoca del delitto, spiegando che gli oggetti sequestrati erano chiaramente legati alla vita quotidiana della coppia e che i risultati attuali, sebbene necessitino di conferma, dimostrano la responsabilità di Alberto Stasi.
Con tono deciso, Garofano ha cercato di porre fine a qualsiasi speranza di riapertura del caso basata su nuovi elementi, mettendo in guardia contro fantasie e suggestioni che non giovano né all'opinione pubblica né alla giustizia.