Recentemente, Istanbul, la metropoli che si affaccia sul Bosforo in Turchia, è stata colpita da un sisma di magnitudo 6.2. Il terremoto ha avuto origine vicino a Silivri, una zona situata a circa 7 chilometri a ovest della città, sul Mar di Marmara. Questa notizia è stata inizialmente riportata dall'agenzia di stampa Anadolu e successivamente confermata dalle autorità di gestione delle emergenze turche, l'Afad, che hanno rilevato un totale di tre scosse ravvicinate, tutte percepite chiaramente anche nelle aree circostanti.
La scossa principale di magnitudo 6.2 si è verificata alle 11.49 ora italiana, seguita da un secondo terremoto di magnitudo 4.4 dopo soli due minuti, e da una terza scossa di magnitudo 4.9 alle 12.02. Questi eventi sismici hanno causato momenti di panico tra gli abitanti di Istanbul, molti dei quali hanno preso le strade temendo il peggio.

Le autorità turche sono intervenute prontamente. Il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, tramite il social network 'X', ha comunicato che il terremoto è stato avvertito anche nelle province vicine e ha assicurato che l'Afad e le altre istituzioni competenti stanno conducendo indagini sul campo per valutare i danni e verificare la presenza di eventuali vittime. Yerlikaya ha anche espresso la sua vicinanza alle persone colpite, invocando protezione divina per la nazione.

Anche il presidente Recep Tayyip Erdogan ha espresso la sua solidarietà ai cittadini toccati dagli eventi, seguendo attentamente gli sviluppi e rivolgendo i suoi migliori auguri alle vittime. Le autorità non hanno ancora diffuso un bilancio ufficiale su danni o feriti, ma le operazioni di monitoraggio sono in corso.

C'è una crescente preoccupazione per la possibilità di nuovi terremoti o di un aumento dell'intensità dei sismi. Situata in una zona ad alto rischio sismico, Istanbul ha già subito in passato gravi danni a causa di terremoti, come quello devastante del 1999 a Izmit, che costò la vita a oltre 17.000 persone. Mentre si attendono ulteriori aggiornamenti, le squadre di soccorso sono attive nei quartieri più colpiti e molti residenti sono stati consigliati di non rientrare nelle loro abitazioni fino a nuove comunicazioni. Una situazione di tensione, quindi, per gli abitanti di una delle città più affascinanti e dense di popolazione del mondo, che sono nuovamente costretti a confrontarsi con la loro vulnerabilità.
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