Mario Draghi traccia la rotta verso la normalità. Nella giornata di mercoledì 23 febbraio, durante la visita a Firenze, il premier annuncia la riapertura che avverrà quanto prima. Ecco come si muoverà l'esecutivo nei prossimi mesi. Il 31 marzo terminerà lo stato di emergenza, non verrà prorogato ulteriormente. I colori delle regioni cesseranno di esistere. Mai come dall'inizio della pandemia, il Coronavirus sembra a un soffio dall'essere lasciato alle spalle.
Il primo aprile, nessun pesce d'aprile. Sarà il giorno che segnerà il ritorno graduale alla vita piena e alla normalità. La prima cosa che saluteremo sarà l'Italia divisa a colori: nessuna regione rossa, arancione, gialla e bianca, soluzione ideata da Conte. «Il nostro obiettivo è riaprire del tutto, al più presto», assicura Draghi, raccogliendo l'applauso e l'entusiasmo dei presenti. Ma scopriamo nel dettaglio quel che succederà sul fronte scuola, mascherine, Green Pass, trasporti e smart working.
Tra le tappe per uscire dall'incubo Covid, Draghi si sofferma sui bambini e i ragazzi, tra quelli che hanno pagato il prezzo più salato a questa pandemia, con l'impennata di disagi psichiatrici e disturbi psicologici in tenera e tenerissima età. «Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto», ha dichiarato il premier Draghi. «Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe». Le scuole, quindi, resteranno sempre aperte a prescindere da quanti siano stati i contagi in una classe, tutti i contatti stretti, alunni ed insegnanti, continueranno a far lezione e a seguire in presenza.