Con l'avanzare del cambiamento climatico, caratterizzato da temperature sempre più elevate e fenomeni meteorologici estremi, le autorità si trovano costrette a prendere misure decisive per proteggere la salute e la dignità dei lavoratori, specialmente quelli che svolgono la propria attività all'aperto. Queste condizioni hanno trasformato radicalmente il concetto di 'stagione lavorativa' per molti settori come l'agricoltura e l'edilizia, dove l'ambiente climatizzato è spesso un lusso non disponibile.
La Regione Abruzzo ha introdotto un'ordinanza, firmata dal presidente Marco Marsilio, che proibisce le attività lavorative all'aperto nelle ore più calde del giorno, dalle 12:30 alle 16:00, fino al 31 agosto 2025. Questa misura mira a tutelare i lavoratori dai rischi legati all'esposizione prolungata al sole, come colpi di calore e disidratazione.
La decisione di applicare il divieto in modo continuativo, senza attendere l'allerta climatica giornaliera, rappresenta un approccio più preventivo e strutturale. Tuttavia, sono previste alcune eccezioni per garantire il funzionamento dei servizi pubblici essenziali, con l'obbligo di adottare precauzioni adeguate per proteggere anche questi lavoratori.
L'ordinanza si allinea alla normativa nazionale sulla sicurezza sul lavoro, enfatizzando il rischio climatico e promuovendo il dialogo tra le parti sociali per adattare le tutele ai contesti locali. Questo provvedimento non solo risponde all'esigenza di proteggere i lavoratori più vulnerabili, ma stabilisce anche un modello che potrebbe essere seguito da altre regioni italiane per combattere i rischi del caldo estremo in modo efficace e tempestivo.