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Alga tossica nei mari italiani: le coste più colpite e i rischi per la salute

  • Con l'arrivo dell'estate e l'aumento delle temperature, le coste italiane sono nuovamente minacciate dalla presenza di un'insidiosa alga tossica. Nota come Ostreopsis ovata, questa alga microscopica, favorita da condizioni di mare calmo e clima caldo, sta proliferando in diverse aree del litorale italiano. Le regioni più colpite, come rivelato dai monitoraggi delle ARPA regionali, includono Liguria, Toscana, Puglia e Sicilia. La situazione richiede un'attenzione costante data la sua rapida evoluzione.

    Cos'è Ostreopsis ovata e perché è pericolosa

    L'Ostreopsis ovata è un'alga quasi invisibile che può causare fenomeni di 'fioritura'. Questi eventi alterano l'ecosistema marino, rendendo l'acqua torbida e producendo schiume e un odore irritante. La vera minaccia dell'alga, però, è la sua capacità di rilasciare ovatossina, una tossina pericolosa che può essere inalata, assorbita o ingerita. I sintomi nell'uomo variano da lievi irritazioni a gravi intossicazioni.

    Le zone più colpite lungo il litorale italiano

    Secondo gli ultimi dati ARPA, le fioriture si concentrano in aree di mare poco profonde, con scarso ricambio idrico e fondali rocciosi o ciottolosi. Le aree più colpite sono:

    • Liguria: con valori superiori a 10.000 cellule/litro in diverse località.
    • Toscana: litorale massese con picchi oltre 18.000 cellule/litro.
    • Puglia e Sicilia: presenza significativa ma sotto la soglia di allerta.

    Il 70% dei siti monitorati ha mostrato presenza dell'alga nel 2024, con 11 regioni costiere su 15 interessate.

    I rischi per la salute: sintomi da non sottovalutare

    I sintomi da esposizione all'ovatossina includono problemi respiratori, oculari, cutanei e sistemici. In caso di ingestione di organismi contaminati, i sintomi possono essere più gravi. È cruciale cercare assistenza medica in caso di sospetta intossicazione alimentare.

    Quando scatta l'allarme: soglie di attenzione e prevenzione

    Le linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità indicano quando l'alga diventa pericolosa e quali condizioni contribuiscono alla sua pericolosità. In presenza di determinate concentrazioni di cellule e condizioni meteorologiche, le autorità locali devono attivare misure preventive e monitoraggi ambientali. La prevenzione e l'informazione sono essenziali per gestire la presenza dell'alga nei mari italiani.

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