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Alessandro Venier, la verità shock dall’autopsia

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    Il 13 agosto 2025, l'esame autoptico sul corpo di Alessandro Venier ha rivelato che la causa della morte è stata il strangolamento. Inoltre, è stato scoperto che il corpo è stato mutilato post-mortem, con le gambe separate dall'addome, e quest'ultimo diviso dal torace e dalla testa.

    Le indagini hanno mostrato che il taglio degli arti è stato effettuato con uno strumento non ancora identificato con certezza. Lorena Venier, madre della vittima e sua autoaccusata assassina insieme alla nuora, ha menzionato l'uso di un coltello, ma gli investigatori sospettano che non sarebbe stato adeguato per tagliare le ossa del femore, suggerendo l'uso di un seghetto, ritrovato nell'autorimessa, che potrebbe aver giocato un ruolo nel dismembramento.

    Il corpo di Alessandro è stato trovato coperto di calce viva per cinque giorni all'interno di un bidone, una sostanza che ha complicato le operazioni di autopsia il giorno precedente, il 12 agosto 2025, poiché i tecnici non sono riusciti a completare la Tac.

    L'autopsia, effettuata dalla dottoressa Francesca Sinopoli per conto della Procura di Udine e alla presenza di numerosi esperti, ha rischiato di essere posticipata a causa di un errore nella preparazione del corpo, che non era stato scongelato in tempo. I medici hanno dovuto attendere che il corpo fosse pronto, ritardando l'inizio dell'esame.

    Nei prossimi giorni, la Procura continuerà con ulteriori indagini tecniche e testimonianze per chiarire la dinamica degli eventi e il ruolo degli indagati. I risultati definitivi dell'autopsia, attesi a breve, potrebbero rivelare nuovi dettagli cruciali per ricostruire le ultime ore di vita di Alessandro Venier e identificare altre possibili responsabilità.

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