Cronaca

Una gola profonda dei Servizi di Mosca: "Nell'Fsb cresce il dissenso, voci di golpe contro Putin"

  • Nel servizio segreto russo cresce il dissenso contro la guerra e aumenta di giorno in giorno la possibilità di un golpe per rovesciare Vladimir Putin. Lo rivela un whistleblower dell’Fsb, acronimo dell’agenzia di spionaggio di Mosca erede del Kgb dell’era sovietica, in un messaggio fatto pervenire a Vladimir Osechkin, un attivista dei diritti umani russo il cui sito Gulagu.ru è stato fra i primi a riportare che l’invasione dell’Ucraina sarebbe stata un fallimento per il capo del Cremlino.

    È lo stesso Osechkin a riferire al Times di Londra le rivelazioni dell’autore della soffiata dall’interno dell’Fsb. Il caos e lo scontento per l’invasione dell’Ucraina stanno crescendo nell’Fsb e la posizione di Putin al vertice del Cremlino sta diventando sempre più instabile, afferma il whistleblower nel suo rapporto. I dirigenti del servizio segreto sono frustrati e delusi per le sanzioni occidentali, che impediscono loro di continuare lo stile di vita previlegiato a cui erano abituati, non potendo più andare in vacanza nelle loro residenze all’estero o “portare i figli a Parigi per visitare Disneyland”.

    Per di più, il presidente russo sembra incolpare l’Fsb dei cattivi risultati della guerra, che nei suoi piani doveva essere un rapido blitz di un paio di settimane e invece dura da un mese con le forze di Mosca bloccate o in alcune zone dell’Ucraina addirittura costrette a ritirarsi dalla controffensiva delle truppe di Kiev. La scena di Sergej Naryshkin, capo dell’intelligence russa, maltrattato e umiliato in diretta tivù da Putin alla vigilia della guerra deve avere scandalizzato e preoccupato le spie che lavorano per lui.

    “Per vent’anni Putin era riuscito a creare stabilità in Russia, permettendo ad agenti del servizio segreto, poliziotti, giudici, le persone all’interno del sistema, di fare la bella vita”, dice Osechkin al quotidiano londinese. “Ma ora le sanzioni occidentali hanno messo in crisi l’economia nazionale, il valore del rublo è crollato e gli agenti dell’Fsb non vogliono tornare a vivere come ai tempi dell’Unione Sovietica”. Sarebbe dunque non tanto una valutazione politica o ideale, bensì un risentimento personale, a seminare il dissenso nelle file dei potenti servizi di sicurezza di Mosca. Gli agenti segreti sarebbero così disillusi sulla guerra da essere pronti a cambiare tutto il sistema di potere se necessari, afferma l’attivista dei diritti umani. “Ogni settimana e ogni mese che la guerra si prolunga, la possibilità di una ribellione nel servizio segreto aumenta”, riporta Osechkin.

    Il whistleblower ovviamente non viene identificato, ma Osechkin indica che lavora in una piccola unità di analisti dell’Fsb e comunica con lui dall’ottobre scorso, firmando i suoi messaggi con la frase “nonsiamotuttisadisti”. Il primo contatto fece seguito a un video pubblicato dal sito Gulagu.ru in cui si vedeva un agente dell’Fbs che torturava un detenuto in un carcere di Saratov. Il 4 marzo la medesima fonte ha fatto pervenire a Osechkin un rapporto in cui prevedeva che la guerra in Ucraina sarebbe stata “un fallimento completo” per Putin e avrebbe portato il suo sistema di potere a una crisi paragonabile “al collasso della Germania nazista”.

    Christo Grozev, un esperto sui servizi di sicurezza russi che lavora per il gruppo di giornalismo investigativo Bellingcat, afferma di avere mostrato il rapporto del 4 marzo a due attuali o ex-agenti dell’Fbs, i quali gli hanno detto di non avere dubbi che “sia stato scritto da un collega”.  In un altro segnale di tensione all’interno del Cremlino, il Times osserva che il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, finora considerato uno dei fedelissimi di Putin, non appare più in pubblico da due settimane. Una ipotesi è che soffra di problemi di salute. Un’altra fa notare che la sua scomparsa coincide con la pubblicazione sui social media di una foto postata da sua figlia che tiene in braccio il nipotino di Shoigu: la giovane donna e il bambino sono vestiti con i colori della bandiera dell’Ucraina.

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