Sale ancora la tensione tra Mosca e Londra. Se due giorni fa il viceministro alla Difesa James Heappey, in un'intervista alla Bbc, aveva dichiarato di ritenere "pienamente legittima" l'eventuale decisione dell'Ucraina di colpire la Russia sul suo territorio con armi fornite dal Regno Unito, oggi a rincarare la dose è stato il titolare alla difesa, Ben Wallace, secondo cui "le forze della NATO superano di gran lunga quelle russe". Non solo: il ministro ha fatto sapere che sottomarini britannici dotati di armi nucleari sono "sott'acqua, nascosti, in attesa, nel caso la Gran Bretagna avesse bisogno di essere protetta".
Wallace ha spiegato di non temere un'aggressione da parte delle Russia "perché abbiamo grandi forze armate, un deterrente nucleare e facciamo parte di una partnership Nato di 30 nazioni". Il Ministro alla Difesa ha aggiunto: "Penso che dovremmo essere molto grati a questo paese per aver conservato un deterrente nucleare, penso che sia molto importante. Molte nazioni, come sappiamo, hanno voluto liberarsene nel corso degli anni. Inoltre sono molto grato che da qualche parte sotto il mare, alcuni uomini e donne straordinari siano sott'acqua, nascosti, in attesa, nel caso in cui la Gran Bretagna abbia bisogno di essere protetta. È importante".
L'obiettivo di Londra: "La Russia si ritiri dall'Ucraina"
Il governo Johnson continua dunque a gettare benzina sul fuoco e alimentare le tensioni con Mosca. L'obiettivo degli inglesi è quello di costringere la Russia a "ritirarsi da tutta l'Ucraina", anche a costo di proiettare la durata del conflitto fino a una prospettiva di molti anni. Il messaggio è stato esplicitato oggi dalla ministra degli Esteri, Liz Truss, falco della compagine Tory, a margine di un discorso sulle nuove strategie geopolitiche di Londra alla luce della guerra in corso tracciate nel tradizionale discorso annuale dell'Easter Banquet alla Mansion House. Truss ha invocato la necessità di un riarmo ampio dell'Occidente, di un incremento di forniture militari offensive a Kiev (jet compresi), di uno scenario di sicurezza economica fondato sull'azzeramento delle importazioni di gas o petrolio russo in Europa e persino di una sorta di progetto di "Nato globale" aperto in futuro fino a Taiwan.
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