La guerra Russia Ucraina prosegue anche per via diplomatica. Mosca ha annunciato l'espulsione di 18 diplomatici della delegazione Ue a Mosca, dichiarandoli persone non grate, in rappresaglia per l'espulsione di 19 funzionari della rappresentanza russa a Bruxelles. E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri.
"In risposta alle azioni ostili dell'Unione Europea, 18 dipendenti della delegazione dell'Ue in Russia sono stati dichiarati personae non grata e dovranno lasciare il territorio della Federazione Russa nel prossimo futuro. La nota è stata consegnata a Marcus Ederer, capo della delegazione dell'Ue a Mosca", si legge nel comunicato del ministero degli Esteri di Mosca, che arriva in risposta alla decisione annunciata da Bruxelles il 5 aprile scorso.
E la reazione di Bruxelles non si è fatta attendere. L'Unione Europea "deplora l'ingiustificata e infondata decisione della Federazione russa di espellere 18 membri della delegazione Ue in Russia", si legge in una nota del portavoce del Servizio di azione esterna europea, secondo cui "non ci sono motivi se non la pura rappresaglia".
"Il percorso di azione scelto dalla Russia accentuerà ulteriormente il suo isolamento internazionale", sostiene il portavoce che, a nome dell'Ue, rinnova l'appello a Mosca perché "metta fine alla sua aggressione contro l'Ucraina e torni al rispetto delle regole internazionali e ad un approccio cooperativo nelle sue relazioni internazionali". Il 5 aprile scorso l'Ue aveva dichiarato persone non grate 19 diplomatici della missione permanente russa a Bruxelles, accusandole di "essere coinvolte in attività contrarie al loro status diplomatico".
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