Un appello per migliorare le indicazioni di sicurezza sulle bombole di elio è stato sollevato a seguito della morte di una giovane madre neozelandese, Faith Waterman Batistich, che è deceduta inalando elio durante il compleanno della figlia.
L'inalazione di questo gas può sostituire l'ossigeno nei polmoni, portando a un'insufficiente ossigenazione del sangue e potenzialmente alla morte per ipossia.
Durante la celebrazione del secondo compleanno della sua bambina, Faith, spinta da altri invitati, ha deciso di aspirare elio direttamente dalla bombola.
Sua sorella, Eden Waterman, ha raccontato come la situazione sia precipitata rapidamente quando il flusso di gas è stato aumentato improvvisamente, colpendo Faith al collo e provocandole una caduta immediata. Nonostante il tentativo disperato di rianimazione durato circa 45 minuti, Faith è diventata subito blu e non è stata più possibile salvarla.
Il coroner Louella Dunn ha evidenziato come la vittima non fosse al corrente dei rischi legati all'inalazione di elio, descrivendo l'accaduto come una tragedia inaspettata e sottolineando la pericolosità di un gesto che può sembrare divertente in contesti festivi ma che è potenzialmente letale.
Il rapporto ha anche criticato le indicazioni sulla bombola di elio, prodotta dall'azienda australiana Alpen, per non essere sufficientemente evidenti e dettagliate sugli effetti pericolosi del prodotto.
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