Un po' di storia...
Fonti storiche testimoniano l' esistenza del rossetto già nell'epoca dei babilonesi e sumeri. Il primo rossetto risalirebbe al 280 a. C. e apparterrebbe alla regina sumera Shubad. Nella tomba della sovrana è stata infatti ritrovata una piccola scatoletta dorata contente un pennellino e una miscela di polvere rossa, olio di sesamo ed essenza di rosa.
Un’altra attestazione del suo utilizzo la si trova lungo le rive del Nilo. Presso gli egizi indossare il rossetto era considerato un simbolo di potere. La regina Cleopatra era solita portarlo di un rosso acceso, ottenuto da pigmenti animali, ricavati dalle squame dei pesci e dagli scarabei, uniti alla cera d’api.
Nell’antica Grecia doveva essere indossato dalle prostitute: In questo modo gli uomini sapevano che quelle donne non erano alla ricerca di una relazione stabile. Nel mondo latino si chiamava purpurissum e serviva anche per decorare le statue in occasione di determinate feste religiose.
Durante il Settecento, soprattutto in Francia, il rossetto divenne uno status symbol: Infatti era un chiaro segno di nobiltà. Le dame (e non solo) realizzavano trucchi molto calcati per distinguersi dalla classe più povera.
Il rossetto rosso fu successivamente rivalutato dalla regina Elisabetta I d'inghilterra che lo sfoggiò sulle labbra facendolo apparire come simbolo di forza e potere, espressione del suo regno.
Ad oggi il rossetto rosso rappresenta uno strumento di bellezza audace; simbolo di passione, coraggio ed eccentricità ed è considerato il cosmetico per eccellenza intramontabile.
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