Il futuro dello Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, ha tenuto con il fiato sospeso milioni di italiani negli ultimi mesi. Tra voci di una possibile dismissione e il passaggio obbligato alla Carta d'identità elettronica (Cie), le incertezze riguardo ai costi e alle procedure future hanno generato preoccupazioni tra gli utenti. Questo sistema è vitale per accedere a numerosi servizi online offerti dalla Pubblica amministrazione e rappresenta una risorsa quotidiana sia per i cittadini che per le aziende.
Recentemente, tuttavia, è stata rilasciata una dichiarazione ufficiale che ha portato una ventata di sollievo: lo Spid sarà mantenuto attivo per altri cinque anni. Dopo intense settimane di negoziazioni, l'associazione Assocertificatori, che include alcuni dei principali fornitori come Poste, Aruba e Infocert, ha rinnovato l'accordo con l'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid) e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio. Questo accordo assicura la continuità di un servizio fondamentale per la digitalizzazione del Paese.
Il presidente di Assocertificatori, Andrea Sassetti, ha commentato positivamente il rinnovo, evidenziando il ruolo strategico dello Spid e l'impegno nel promuovere l'identità digitale a livello nazionale ed europeo. Nonostante la conferma sia una buona notizia, permangono delle questioni aperte, come la copertura dei costi di gestione e rinnovo del sistema nei prossimi anni.