"Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza". Lo ha ribadito il ministro dell'Istruzione Bianchi, categorico sull'appello firmato da 1.500 presidi per chiedere di posticipare di due settimane (restando in Dad) il rientro tra i banchi di lunedì, consentendo così di vaccinare tutti gli alunni.
"Siamo molto attenti alle voci che arrivano dal Paese, ma anche a quelle che dicono che la scuola debba restare in presenza", ribatte Bianchi a sindacati e associazioni dei dirigenti scolastici, che invocano di posticipare il ritorno a scuola, con la variante Omicron e le quarantene che stanno decimando insegnanti e studenti.
"La situazione è abbastanza critica e di fronte a questo scenario vista la diffusione attuale del virus credo che posticipare l'apertura delle scuole di 15 giorni e magari allungare di due settimane la frequenza in presenza a giugno possa essere una decisione di buonsenso", rincara però il professor Filippo Anelli, presidente di Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri).