Sergej Shoigu umiliato da Vladimir Putin: "Non si deve azzardare".  Cronaca

Sergej Shoigu umiliato da Vladimir Putin: "Non si deve azzardare". 

Le notizie su Vladimir Putin, va da sé, vanno prese con le pinze. Non solo la salute, con i rumors su tumori di differente tipo e diabete. Ma anche quelle sul suo atteggiamento al Cremlino. Tant'è, le voci si inseguono. E molte di queste danno conto di uno zar chiuso in se stesso. "Inutile parlare con il presidente. Non ascolta più nessuno": questo quanto sosterrebbero alcuni funzionari del Cremlino, un tempo abituati a lavorare in tandem con Putin e ora, invece, tagliati fuori.

Nel dettaglio, è Repubblica a dare conto delle parole di funzionario del Cremlino, ovviamente sotto anonimato: "Nessuno può insistere su niente. Possono pure andarci a chiacchierare, ragionare, ma non ha senso". E ancora, aggiunge: "Volevamo essere amici, ma ci hanno dichiarato nemici, ci hanno circondati da tutte le parti, erano pronti ad accettare l'Ucraina nella Nato e a dispiegarvi missili. Sono stati loro a provocarci e non c'era altra scelta", queste ultime parole relative al fatto che, a suo giudizio, la Russia e Putin non potevano che attaccare.

Dunque, sul presunto cerchio magico di Putin, la fonte taglia corto: "Non ci sono più cerchie, tutto è stato azzerato. Ognuno è diventato attore della propria storia. Ci sono solo azioni sporadiche individuali". Crollate anche le cosiddette "torri del Cremlino", ossia generali, spie, falchi e oligarchi.

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