Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco quasi vent'anni fa, continua a generare dibattiti e teorie. In questo contesto, la giornalista Selvaggia Lucarelli ha recentemente ribadito la sua posizione, focalizzandosi in particolare sulle figure delle sorelle Cappa, che nonostante non siano mai state indagate, rimangono al centro di sospetti e congetture.
A partire dal 13 agosto 2007, data del ritrovamento del corpo di Chiara Poggi, il caso Garlasco ha suscitato un'attenzione mediatica senza precedenti. L'attenzione iniziale si concentrò su Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, successivamente condannato a 16 anni di reclusione. Tuttavia, il dibattito pubblico ha spesso incluso teorie alternative e nuovi presunti protagonisti, alimentati da media e social network.
La posizione di Selvaggia Lucarelli sul caso
Selvaggia Lucarelli, nota per il suo approccio diretto, ha affermato in un'intervista a Accordi e Disaccordi su Nove che secondo lei, Alberto Stasi è il responsabile della morte di Chiara Poggi. Oltre a commentare la sentenza, Lucarelli ha evidenziato il ruolo delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della vittima. Una di loro è oggi coniugata con un nipote dell'editore Rizzoli.
Controversie mediatiche e il ruolo delle sorelle Cappa
Lucarelli sostiene che le sorelle Cappa siano state vittime di un 'odio mediatico ingiustificato', originato da un fotomontaggio che le ritraeva insieme a Chiara, creato con Photoshop. Nonostante gli alibi e i DNA siano stati verificati, il sospetto persiste, alimentato anche da certa stampa. Un testimone ha addirittura affermato di aver visto una delle sorelle gettare un borsone in un torrente, il quale è stato poi dragato rivelando contenuti che potrebbero essere legati al delitto.
Nonostante le intercettazioni e le continue speculazioni, Lucarelli rimane convinta che il trattamento mediatico delle sorelle Cappa sia basato più su sensazioni che su prove concrete, sottolineando che non sono mai state formalmente coinvolte nelle indagini.