I presidi friulani in difficoltà per la dotazione di mascherine Ffp2. «Nessuno ce le ha ancora fornite da Roma. Né a noi della provincia di Udine né ai colleghi del Pordenonese. Così le scuole si devono arrangiare», diceva nei giorni scorsi il referente provinciale dell’Anp Paolo De Nardo, anche dirigente scolastico del Terzo Comprensivo di Udine. Un nodo, quello dei filtranti e del loro reperimento, che era comparso già alla vigilia della ripartenza delle lezioni in Fvg, nella lista delle preoccupazioni dei circa 70 presidi della regione che avevano chiesto (con molti altri colleghi italiani) di ripartire con almeno due settimane in Dad.
Ma si sa poi com’è andata. Così ora, in attesa dei prossimi passi nella Capitale, annunciati anche dal sottosegretario Floridia, «gli istituti devono fare appello alle proprie risorse - dice De Nardo -. Ci stiamo attrezzando. Personalmente alle medie io spiego alle famiglie che la situazione è questa e chiedo se possibile di comprarle per i loro figli». D’altronde nei giorni scorsi il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli aveva sottolineato che per gli alunni «alle mascherine Ffp2 devono provvedere le famiglie. Non è previsto dal decreto che debbano essere fornite dalle scuole».
I numeri d’altronde sono immani per ricadere tutti sulle spalle delle scuole. Come si ricorderà, le Ffp2 devono essere in primis fornite al personale che lavora a contatto con alunni che non sono tenuti a indossare le mascherine (le maestre e i maestri dell’infanzia) e anche ai docenti delle primarie e secondarie dove ci sono studenti che sono esentati dall’utilizzo del filtrante per motivi specifici. De Nardo fa il suo caso: «Oltre a fornire ogni giorno tutto il personale delle materne e i docenti di sostegno, le Ffp2 devono essere indossate per 10 giorni anche dai ragazzi che abbiano un positivo in classe. Alla Manzoni abbiamo 3-4 classi con un contagiato. Dovremmo quindi fornire 80-100 mascherine ogni giorno, oltre ai docenti...