Ogni supereroe che si rispetti ha i suoi superpoteri: c'è chi vola e chi ha la vista a raggi X, chi è più veloce della luce e chi ha una forza sovrumana. E poi c'è lei, che sconfigge i criminali alzandosi la gonna e sparando lampi e fulmini proprio da lì sotto: è Tutta Patata, ironica eroina interpretata da Carla Signoris ai tempi del gruppo comico Broncoviz. Ma le sue eroiche gesta, mostrate da una supplente di italiano ai ragazzini di prima media dell'istituto comprensivo Bruno De Finetti a Fonte Laurentina, frazione di Roma, hanno mandato su tutte le furie i genitori.
A raccontare la vicenda è il Messaggero, secondo cui il vecchio video di Tutta Patata è stato mostrato in classe a dicembre durante una discussione su eroi e supereroi. La visione ha però provocato reazioni che sono presto finite fuori controllo: la sigla del programma tv è diventata un tormentone tra i ragazzi, ma a preoccupare sono stati comportamenti con riferimenti sessuali più o meno espliciti con i maschi che chiedevano alle compagne di alzarsi la gonna per vedere il loro superpotere in azione.
Il tumulto non si era ancora sopito, accusano i genitori, che già la supplente era andata oltre proponendo ai ragazzi un noto sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli, "Er padre de li santi", nel quale il poeta enumera tutti i modi con i quali si può chiamare l'organo sessuale maschile, che "se po di' radica, ucello, cicio, nerbo, tortore, pennarolo, pezzo-de-carne, manico, cetrolo, asperge, cucuzzola e stennarello" e tanti altri. E per non farsi mancare niente, ha quindi portato come argomento di lezione anche la controparte femminile, che in un altro sonetto sempre di Belli, "La madre de le sante", viene chiamato "vaschetta, fodero, frittella, ciscia, sporta, perucca, varpelosa, chiavica, gattarola, finestrella" e via dicendo.