In un famoso salume italiano sono state individuate tracce di salmonella e poche ore fa è stato emesso l'allarme da parte del Ministero della Salute che ha richiamato il prodotto dai supermercati.
Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni e quali sono i potenziali rischi nel caso si sia consumato il prodotto incriminato.
Scatta il richiamo del rinomato salume italiano
Il Ministero della Salute ha ordinato il ritiro di un lotto, considerato a rischio microbiologico, il 15 maggio 2024: è stata riscontrata la presenza di salmonella. Si tratta di un Salame Toscano a marchio “I Salumi di Sciano”, prodotto da Gelli Salumi srl, nello stabilimento di Certaldo, in provincia di Firenze. Il salume interessato disposto al ritiro è distribuito in pezzi interi da circa 500 grammi ciascuno. Il prodotto appartiene al lotto numero 190324 con scadenza il 20 agosto 2024.
Cosa fare se è stato acquistato
Chi ha in casa il salame appartenente al lotto numero 190324 è inviato a non consumarlo e a restituirlo immediatamente nel punto vendita originale per richiedere il rimborso o la sostituzione. E se il prodotto fosse già stato consumato?
I pericoli della salmonella
Non è la prima volta che un prodotto viene richiamato dai supermercati. Ieri, ad esempio, sono stati ritirati tre lotti di Spritz a marchio Decò. Mentre il giorno precedente è stato il turno di un lotto di biscotti di grano saraceno Buchweizenkekse con il marchio Oliver Gasser.
La salmonella è un batterio che può causare disturbi gastrointestinali come febbre, dolori addominali, nausea, vomito e diarrea, fino a forme cliniche più gravi come batteriemie o infezioni focali. Queste ultime si manifestano soprattutto in individui vulnerabili come anziani, bambini e persone con deficit del sistema immunitario.
Gli alimenti di origine avicola, le uova e i prodotti a base di uova sono le principali fonti di infezione, colpendo mammiferi, uccelli, rettili e anfibi. La gravità della malattia dipende dal tipo di salmonella, dalla quantità di batteri ingeriti e dalla resistenza del paziente.
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